Ag2r La Mondiale, Bardet su radioline e riduzione dei corridori: “Bisogna mettere le squadre in difficoltà”

Romain Bardet è ormai uno dei corridori più importanti in gruppo. Lo scalatore della Ag2r La Mondiale è atteso a un 2019 da consacrazione che finalmente gli consenta di riportare il Tour de France in Francia. Nella giornata di ieri, il portale spagnolo as.com ha pubblicato un’intervista nella quale si esprime riguardo alcuni dei temi di maggiore attualità nel ciclismo professionistico emersi nel corso degli ultimi anni, quali radioline e riduzione dei corridori per squadra. Ne emerge un’opinione in sintonia con quella del presidente dell’UCI, David Lappartient, suo connazionale.

Penso che il mondo senza radioline sarebbe migliore – esordisce – Si renderebbero i ciclisti più responsabili, aumenterebbe il loro senso tattico e starebbero più attenti alla gara. Penso che il ciclista crescerebbe come atleta se non avesse informazioni. Credo che le radioline ti rendano più passivo perché attendi informazioni prima di attaccare. Senza, si ci controllerebbe a vista e le gare sarebbero più eccitanti, sarebbero più incerte”.

Bardet rimarca anche il proprio favore alla riduzione dei corridori al via delle corse e spiega che li ridurrebbe ulteriormente, favorendo così la presenza di un numero maggiore di squadre: “Dovremmo ridurre ancora – prosegue – Mettere le squadre in difficoltà. Può essere un estremo po’ per il Tour de France, ma lo sport può essere crudele. Se riduciamo da otto a sei corridori al via, il ritmo non sarebbe lo stesso per 180 chilometri. Penso che questo ridurrebbe il controllo e renderebbe la gara più attraente”.

Infine, prova a scacciare la pressione di maggior antagonista di Chris Froome e soci in vista del prossimo Tour de France: “Non corro per essere il nemico numero uno degli Sky”.

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