Mondiali Wollongong 2022, azzurri sempre presenti: “La squadra ha dimostrato di andare forte e ci siamo mossi bene”

L’Italia non sfigura nella prova in Linea dei Mondiali di Wollongong 2022. La nazionale di Daniele Bennati arriva senza un uomo tra i grandi favoriti e regala una corsa coraggiosa, grazie soprattutto alle sue seconde linee, mentre i capitani designati restano bloccati in un contesto tattico che li sfavorisce, malgrado mostrino una buona gamba nei momenti in cui vengono chiamati in causa. Pronta a rispondere alle varie azioni, soprattutto quelle della Francia, la selezione azzurra vive una giornata aggressiva e mai rinunciataria, provando soprattutto con Samuele Battistella prima e Lorenzo Rota poi ad animare la corsa.

Il corridore della Wanty – Gobert – Intermarché accarezza così fino agli ultimi metri il sogno di una medaglia d’argento, dovendosi arrendere alla grande marcatura e un pizzico di inesperienza in un ultimo chilometro drammatico per lui e coloro che con lui erano riusciti ad avvantaggiarsi fino a quel momento, battuti dal solo fenomeno Remco Evenepoel.

“Senza radio è difficile perché non sapevamo i distacchi – ammette ai microfoni RAI subito dopo l’arrivo – Nel finale ci siamo guardati, guardati e guardati. La tattica per quanto mi riguardava era seguire le azioni, ma mi dispiace per questo piazzamento. La squadra ha dimostrato di andare forte, e ci siamo mossi bene, siamo stati coesi. Purtroppo Remco aveva una marcia in più ed era impossibile contenerlo”

Il bergamasco è stato uno degli ultimi ad arrendersi alla forza del prodigio belga: “Sembrava di essere dietro moto – aggiunge – Ho chiuso una volta, poi due, ma alla terza non sono riuscito. Peccato, perché la gamba è buona. È tutto l’anno che sono lì… Ringrazio la nazionale per avermi dato fiducia”.

L’altro che non nasconde il suo rammarico è Matteo Trentin. Miglior degli azzurri al traguardo, il portacolori della UAE Team Emirates ha chiuso con un quinto posto che poteva essere una medaglia se nel finale non si fosse scomposto. “Mi rode – ammette ai microfoni di Stefano Rizzato – Nell’ultimo zampellotto le gambe erano quelle che erano e mi sono leggermente sfilato. Ho perso la ruota di Laporte, che poi è arrivato secondo, quando ha attaccato Tadej nel finale per rientrare su quelli davanti visto che Van Aert aveva attaccato in precedenza”.

Già secondo ad Harrogate, vista la grande rimonta allo sprint poteva regalare una seconda medaglia all’Italia dai tempi del successo a Varese di Alessandro Ballan, ma si è dovuto accontentare di un piazzamento. “Negli ultimi 100 metri abbiamo preso tutti – aggiunge senza nascondere il rimpianto – La Francia ha dato grossa accelerazione per rientrare ed è un peccato perché da dietro sono venuto su veramente forte. Purtroppo, ho sbagliato io, ma la mancata medaglia brucia”.

Sulla tattica complessiva invece non ci sono rimpianti, con l’Italia che è sempre stata presente davanti, senza riuscire poi a contrastare il vincitore: “Col senno di poi magari Alberto stava benissimo con Remo, ma non pensavamo che le altre nazionali lo lasciassero fare. Noi eravamo presenti davanti”.

Dello stesso parere lo stesso Alberto Bettiol, che ha poi chiuso ottavo al traguardo dopo aver seguito le varie azioni dei grandi favoriti: “Non potevamo fare molto. Avevamo fatto una tattica e Lorenzo si doveva muovere se un gruppo grande andava via anticipando, mentre io e Bagioli dovevamo rimanere nel finale con i favoriti e Matteo tenere duro in salita in caso di volata. Non ce la siamo sentiti di tirare perché non stava a noi farlo visto che avevamo davanti Lorenzo e Nicola. Ce la siamo rischiata, ma non eravamo noi a dover tirare. Penso che alla fine siamo andati bene e dobbiamo essere comunque soddisfatti”.

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