I Migliori Momenti di ciclismo femminile nel 2022

Anche tra le donne il 2022 ha riservato tanti momenti intensi e spettacolari. Dopo avervi proposto le corse che ci hanno colpito maggiormente in ambito maschile, vi proponiamo ora lo stesso articolo, ma dedicato al ciclismo femminile. Anche questa è una classifica collettiva e raggiunta dopo un lungo confronto all’interno della redazione. In un’unica soluzione vi proponiamo i momenti che più ci hanno emozionato e appassionato, per un mondo, quello femminile, che sta meritatamente conquistando sempre più interesse, rispetto e considerazione nel mondo dello sport.

1: Prova in linea Mondiali Wollongong

Dopo aver vinto quasi tutto quello che c’era da vincere, Annemiek van Vleuten arriva da grande favorita al mondiale australiano. Nel giorno della cronostaffetta mista, però, la neerlandese rimane vittima di una caduta e si procura la frattura del gomito, con le speranze di vederla al via della prova in linea ridotta al lumicino. L’atleta della Movistar, però, non solo recupera, ma si rende anche protagonista di una straordinaria impresa. Con l’incognita sulle sue condizioni, van Vleuten si mette inizialmente a disposizione di Marianne Vos, ma i sogni dei Paesi Bassi sembrano andare in fumo già ai -25, quando Elisa Longo Borghini, Ashleig Moolman Pasio, Liane Lippert, Cecilie Ludwig, e Kasia Niewiadoma sembrano fare il vuoto. Da dietro riescono a rientrare ai -15 grazie al lavoro di Australia e Paesi Bassi, con van Vleuten ancora a disposizione di Vos in questa fase, ma dopo un tentativo solitario di Marlen Reusser, il quintetto precedente fa ancora la differenza all’ultimo passaggio sullo strappo finale. Dietro però, riescono ancora ad organizzarsi con Marlen Reusser che si mette e tirare per Elisa Chabbey o, secondo alcuni, per la compagna alla SD Worx Lotte Kopecy, in un gruppo che comprende anche Silvia Persico, Annemiek Van Vleuten e Niamh Fisher-Black, mentre Marianne Vos è ormai naufragata definitivamente. Le inseguitrici si riportano sulle battistrada in corrispondenza della flamme rouge e lì van Vleuten, dopo essersi presa un secondo per rifiatare, piazza lo scatto dall’ultima ruota, lanciandosi in solitaria verso il traguardo, per conquistare la maglia iridata nonostante una frattura al gomito rimediata solo pochi giorni prima. Alle sue spalle è dunque lotta per la piazza d’onore, con l’Italia che riesce a portare a casa comunque un ottimo bronzo grazie al piazzamento di Silvia Persico, superata solo da Lotte Kopecy nella volata delle battute.

2: Parigi-Roubaix

Con il successo di Sonny Colbrelli di pochi mesi prima ancora negli occhi, l’Italia fa ancora una volta festa nel velodromo di Roubaix. Dopo il podio dell’anno precedente (quando aveva detto di non ritenere la corsa adatta alle sue caratteristiche), Elisa Longo Borghini scrive il suo nome nell’albo d’oro dopo quello della compagna Lizzie Deignan. In una giornata in cui la Trek-Segafredo decide di fare corsa dura sin dalle prime battute, con la piemontese in maglia tricolore che piazza l’accelerazione decisiva all’uscita dall’ottavo settore di pavé. A 30 chilometri dalla conclusione, Elena Cecchini e Emma Norsgaard, uniche che avevano provato a restare a ruota dell’azzurra vengono riprese dal gruppo, che ha ormai un ritardo di 30 secondi. Alle spalle dell’italiana della Trek-Segafredo, soprattutto grazie al lavoro di una straordinaria Lotte Kopecy, riescono a ridurre il gap fino a 10”, ma con Lucinda Brand ed Ellen Van Dijk a spezzare i cambi, il compito delle inseguitrici diventa sempre più arduo. L’unico brivido per la classe ’91 è una sbandata in curva al Carrefour de l’Arbre, che la porta leggermente fuori strada. Una volta ripreso il controllo della bici, però, per la trentunenne diventa solo una lunga, spettacolare passerella, fino all’arrivo sul velodromo di Roubaix dove può esultare facendo risplendere la maglia tricolore.

3. Freccia Vallone

In poche quest’anno sono riuscite a battere Annemiek van Vleuten e tra queste c’è la nostra Marta Cavalli. Mercoledì 20 aprile, infatti, le due atlete hanno messo in scena un grande duello sul terribile Muro d’Huy che ha permesso all’azzurra di conquistare la Freccia Vallone. Dopo che il gruppo aveva sempre tenuto sotto controllo la grossa fuga che si era formata nelle prime fasi di corsa, la gara è esplosa definitivamente sull’ultimo passaggio sulla  Côte de Cherave. Qui sono iniziati tutta una serie di scatti e controscatti che hanno permesso ad una dozzina di cicliste di prendere il largo. Queste, poi, sono state brave a presentarsi ai piedi del muro finale con un buon vantaggio nei confronti di quello che rimaneva del gruppo principale. Dopo il grande lavoro delle compagne Arlenis Sierra e Paula Patiño, la portacolori della Movistar ha preso in testa il muro, imponendo subito il suo ritmo. L’ex campionessa italiana, dopo aver lievemente ceduto nella parte centrale della salita, è riuscita a riportarsi sotto. La portacolori della FDJ – SUEZ – Futuroscope è stata poi intelligente a sfruttare il momento giusto: l’azzurra ha piazzato una grande accelerazione proprio in vista del traguardo, nel tratto in cui la strada spiana leggermente, per affiancare e superare la neerlandese, bissando così il successo ottenuto qualche giorno prima alla Amstel Gold Race.

4: Amstel Gold Race

È il giorno della consacrazione ad altissimi livelli di Marta Cavalli. L’azzurra della FDJ-Suez-Futuroscope sceglie come trampolino per la sua carriera nientemeno che il Cauberg, classico teatro della Amstel Gold Race. La gara è animata fin dai -60 chilometri all’arrivo, con Annemiek van Vleuten subito desiderosa di fare la corsa dura. Le migliori si avvantaggiano in più di un frangente, anche se il gruppo riesce sempre a rientrare. Si risolve tutto lungo l’ultimo giro del circuito finale, con Van Vleuten che sfodera uno dei suoi tipici attacchi: la neerlandese non fa il vuoto e si entra negli ultimi due chilometri con 7 atlete ancora in lizza per il successo. A quel punto, tocca a Cavalli piazzare la mossa, che sarà quella decisiva. La cremonese si avvantaggia sulle rivali e riesce a mantenere quei secondi che le permetteranno di alzare le braccia al cielo sotto lo striscione del traguardo, precedendo un gruppetto composto da buona parte della crema del ciclismo internazionale femminile.

5: Tappa 8 Tour de France

L’ultimo giorno di gara dell’atteso ritorno del Tour de France è un momento che fa la storia del ciclismo femminile, vuoi per il risultato in sé, vuoi per la frontiera valicata dalle atlete, che si sono misurate sullo sterrato della Super Planche des Belles Filles, affrontato giusto qualche settimana prima dagli uomini. In Maglia Gialla c’è Annemiek van Vleuten, che punta a completare la sua cavalcata vincente, ma deve fare i conti con i problemi meccanici, che la appiedano in più di un’occasione e che la costringono a una giornata tutta a rincorrere. All’imbocco della salita finale, però, la neerlandese è a contatto con le rivali di classifica, con un gruppetto di fuggitive ancora a guidare la situazione. Ai -6 dall’arrivo Van Vleuten scatta e saluta tutte, riprendendo le battistrada una dopo l’altra (l’ultima a cedere è la spagnola Mavi Garcia). Sulle tremende rampe finali la Maglia Gialla gestisce il vantaggio su una arrembante Demi Vollering e va a mettere la firma sull’ennesimo quadro d’autrice della sua carriera. Dietro, le donne di classifica arrivano una a una, con le azzurre Silvia Persico ed Elisa Longo Borghini fra le grandi protagoniste; per Persico, in particolare, matura uno splendido terzo posto, che la porta a chiudere il Tour quinta. Alla fine, sono applausi, e soddisfazione, per tutte le atlete capaci di portare a termine un pezzo di storia.

6: Tappa 4 Giro d’Italia

Dopo le prime giornate, la  Corsa Rosa entra nel vivo con la prima tappa impegnativa ed esplode sul Barbotto, ovviamente per mano di Annemiek Van Vleuten. Assieme alla leader della Movistar restano solamente Marta Cavalli e Mavi Garcia, formando un terzetto terribile che fa il vuoto rispetto a tutte le rivali, che al traguardo pagheranno un distacco di quasi cinque minuti. La neerlandese volante prova poi più volte il forcing negli strappi successivi per restare da sola, riuscendo a mandare in difficoltà l’azzurra, mentre la spagnola non concede un metro. L’esperta ciclista iberica proverà poi nel finale a sorprendere la rivale, ma non c’è niente da fare e all’arrivo, dopo uno sprint rabbioso, è Annemiek Van Vleuten a festeggiare e mettere il primo mattoncino sulla storica tripletta.

7. Tappa 8 Giro d’Italia

Saldamente in maglia rosa, Annemiek Van Vleuten non è ancora riuscita a fare la differenza e mettere al sicuro la sua leadership. La missione riesce al termine della Rovereto – Aldeno grazie alla splendida azione della 39enne neerlandese sulla salita di Lago di Cei. Un ritmo ancora una volta impressionante quello della leader della Movistar, che manda prima in difficoltà Mavi Garcia, costretta poi a cedere ben tre minuti al traguardo, per poi liberarsi progressivamente anche di Marta Cavalli, poi seconda al traguardo a un minuto dalla ormai irraggiungibile Van Vleuten, che poi amministrerà nell’ultima tappa di montagna.

8: Gand – Wevelgem

Dopo la prima fuga di giornata ripresa facilmente, i primi scatti delle big arrivano già dalla lunga distanza, con una azione di Lotte Kopecky che nasce sul Banenberg. A confermare le intenzioni di non rendere scontata la corsa in volata ci pensa Marta Cavalli sul Kemmelberg, con una azione che tuttavia non riesce a fare la differenza. Malgrado altri tentativi si deve comunque arrivare allo sprint e il successo è di una splendida Elisa Balsamo, che corona una settimana di altissimo livello con tre successi consecutivi che hanno rapidamente scacciato la maledizione della maglia iridata.

9: Tappa 7 Tour de France

In difficoltà nelle prime tappe, riuscendo a sopravvivere alle azioni delle rivali, Annemiek Van Vleuten mette le cose in chiaro con una azione delle sue alla prima vera tappa di montagna. Una dimostrazione di forza che le consente un’altra cavalcata straordinaria al termine di una azione nata a 85 chilometri dal traguardo, inizialmente accompagnata da Demi Vollering. Mentre le altre fanno quel che possono alle sue spalle per limitare i danni, con distacchi già di tre minuti dopo la prima salita di giornata, la grande favorita non si nasconde e prosegue il suo impressionante forcing restando da sola già a 60 chilometri dalla conclusione. Ogni pedalata è come un colpo di pennello per un capolavoro realizzato in quel di Le Markstein, dove conclude con un vantaggio di 3’26” sulla Vollering e oltre cinque minuti su tutte le altre, ipotecando così il successo che comunque riuscirà a suggellare poi il giorno successivo con una corsa in costante rimonta.

10: Strade Bianche

Gli splendidi scenari delle Strade Bianche ospitano la prima battaglia stagionale del WorldTour e anche stavolta Annemiek Van Vleuten è grande protagonista, ma questa volta ne esce sconfitta. A batterla al termine di un appassionante duello, fisico e psicologico, è Lotte Kopecky, unica capace di resistere alla sfuriata della fenomenale rivale, peraltro dopo essere stata la prima ad aprire le danze nel finale di una corsa scoppiettante e ricca di capovolgimenti, che tuttavia non hanno permesso di selezionare le migliori prima dell’ultimo chilometro. Qui è nuovamente la Van Vleuten a fare la differenza, dimenandosi come una guerriera sulla dura salita di via Santa Caterina, ma la campionessa belga resiste stoicamente alla sua ruota per poi imporsi nettamente in volata.

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