Vuelta a España 2020, i corridori si spiegano: “Protesta unanime, compresa la Jumbo-Visma. Grati agli organizzatori, ci aspettiamo di più dall’UCI”

I corridori spiegano quanto accaduto ieri alla Vuelta a España 2020. Prima della partenza dell’undicesima tappa, poi vinta da David Gaudu, c’era stata una protesta dei corridori guidata da Chris Froome per quanto accaduto il giorno prima, con la giura che aveva deciso dopo la tappa di non applicare la regola dei tre secondi, come invece annunciato prima della tappa, facendo così cambiare il leader della corsa. In un comunicato congiunto, però, tutti i corridori hanno voluto però spiegare che la loro protesta non era rivolta agli organizzatori, che per bocca del direttore di corsa Javier Guillen si erano detti molto sorpresi, ma all’UCI, che ieri aveva provato a spiegare la propria posizione.

I corridori vogliono puntualizzare che questa protesta non è in alcun modo diretta agli organizzatori, né che loro sia la responsabilità – si legge nel comunicato firmato da tutti i corridori, in cui viene anche spiegato che la protesta è unanime, Jumbo-Visma compresa, e non solo della Ineos – Siamo grati per le misure che hanno messo in piedi per la nostra sicurezza in tutte le tappe e tutto il gruppo all’unanimità è d’accordo sul fatto che La Vuelta 20 è una delle corse più sicure e meglio organizzate che si sono svolte durante la pandemia in corso. Ci congratuliamo per tutte le misure adottate per rendere la corsa più sicura possibile. Credo sia importante sottolineare che questo comunicato è firmato da tutti i corridori. Ci siamo riuniti e tutti siamo d’accordo su questo comunicato e sulla nostra protesta”.

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