Vuelta a España 2018, Yates si difende col brivido: “Nel finale poteva andar peggio. Domani sarà simile al 2016”

Prima giornata in Maglia Rossa col brivido per Simon Yates alla Vuelta a España 2018. Conquistate le insegne del primato domenica scorsa in occasione dell’arrivo in quota a La Covatilla, il capitano della Mitchelton-Scott è rimasto vittima di una foratura nelle fasi finali della tappa che ha condotto il gruppo a Bermillo de Sayago, vinta allo sprint da Elia Viviani (Quick-Step Floors), trovandosi così costretto a compiere a una difficoltosa rimonta con il gruppo lanciato ad alta velocità. Con l’intera squadra al suo servizio il britannico è riuscito a rientrare presto sulla coda del plotone e a concludere con i primi, mantenendo così la leadership con un secondo di vantaggio su Alejandro Valverde (Movistar). 

“La foratura in quel momento non è stata certo l’ideale – ha spiegato a CyclingPro.net il vincitore di tre tappe al Giro d’Italia 2018 -, a quel punto ho deciso di cambiare bici e di riprendere quella vecchia. Sarebbe potuta andar peggio se ci fosse stato vento laterale e si fossero formati dei ventagli, ma invece arrivava frontalmente rispetto al nostro senso di marcia e ci è andata bene”.

Domani intanto il GT iberico arriverà a Luintra, dove nel 2016 fu proprio Yates ad alzare le braccia al cielo: “Ricordo quella vittoria e ho controllato il percorso. Nella prima parte sarà diverso e dovrebbe essere leggermente meno duro, ma nel complesso mi aspetto uno scenario simile rispetto a due anni fa. Non so cosa bisogna aspettarsi da me, non è detto che vada come venerdì scorso (quando si impose Tony Gallopin con un colpo da finisseur), perché ogni giorno è diverso dall’altro e anche ogni percorso”.

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