Tour de France 2019, Elia Viviani vuole vincere a Bruxelles: “Sogno quella vittoria e la Maglia Gialla”

Elia Viviani punta la Maglia Gialla del Tour de France 2019. Dopo un Giro d’Italia decisamente deludente, con il declassamento di Orbetello che ne ha condizionato l’intero rendimento, il veronese vuole riscattarsi con gli interessi alla Grande Boucle. La formazione belga punta sul campione italiano per conquistare il simbolo del primato a Bruxelles, dove si correrà la prima tappa della prossima edizione. Un obiettivo condiviso e significativo per entrambi, in un ritrovato clima di reciproca fiducia che sabato 6 luglio vuole vivere il suo momento di climax.

Sogno quella vittoria, quella maglia – commenta il campione olimpico dell’Omnium alla Gazzetta dello Sport – Sarebbe una cosa super. Fantastica. La voglio. Sarebbe anche il riscatto per una stagione che finora mi ha dato meno di quello che speravo e mi aspettavo”.

Ed è proprio quello mentale l’aspetto più importante, che lo ha visto avere difficoltà con i compagni anche nella Corsa Rosa: “È un gruppo nuovo di lavoro – spiega – Sabatini si fida e non si fida di Senechal, perché non è Morkov, e a quel punto lì s’innesca la catena. Io perdo la fiducia in Saba e avanti. Che non eravamo quelli dell’anno scorso s’è visto chiaramente“. Ben diverso il discorso invece al Tour de France, dove accanto a Viviani “ci saranno di sicuro Richeze e Morkov”, come già anticipato dal suo team manager Patrick Lefevere, ma non solo. “Probabilmente Lampaert, che può essere un altro uomo del treno. Gilbert… Poi ci sarà Alaphilippe che non punterà alla classifica – aggiunge Elia – Nei finali si muove in modo perfetto. Quando c’è lui, stiamo tranquilli, è il primo che va. Quello che per la nostra squadra apre le danze. Ai 1.500 metri è capace di fare la tiratona che ci mette in carrozza”.

Infine, la conferma di un ritrovato clima arriva con la sostanziale ufficialità del rinnovo: “Lefevere ha detto che resto – aggiunge al quotidiano rosa – È stata una grandissima iniezione di fiducia. L’ho già detto, quello che mi ha fatto fare il salto, che mi ha cambiato la carriera, è stato arrivare in questa squadra”. Cambiare, non se ne parla.

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