Percorso Vuelta a España 2018, le tappe da non sottovalutare
La Vuelta a España 2018 è una corsa che fa dell’imprevedibilità il proprio marchio di fabbrica. #LaVuelta18 si presenta anche quest’anno con un percorso molto vario e almeno dieci tappe con un profilo che può smuovere la corsa. A differenza di Giro e Tour, vista anche la collocazione in calendario, mancano i veri e propri tapponi e proprio per questo molte giornate apparentemente poco impegnative si riveleranno invece decisive. Delle 21 tappe in programma dal 25 agosto al 16 settembre ne abbiamo tuttavia selezionate quattro come quelle che da non sottovalutare, che potrebbero sorprendere, creando più problemi di quanto previsto vista la loro collocazione nel percorso complessivo.
Le Tappe da non sottovalutare della Vuelta a España 2018
Martedì 28 agosto – Quarta Tappa: Vélez/Malaga – Alfacar. Sierra de la Alfaguara
Il primo arrivo su una salita impegnativa è destinato a creare il primo vero scompiglio nella generale. Chi esce con una buona condizione dal Tour de France potrebbe approfittarne per provare a mettere in crisi gli atleti che hanno avuto una preparazione diversa, scavando un gap poi impegnativo da ricucire. Lunga solo 162 km ma con due prima categoria, la giornata di martedì 28 agosto ha tutte le carte in regole per indicare i veri favoriti della corsa. Se non dovesse prevalere il tatticismo, sarebbe difficile riuscire a nascondere il ritardo di condizione. L’impressione è che il primo verdetto, per quanto parziale, arriverà in questa giornata, e gli uomini di classifica non possono sottovalutare questa giornata per le loro ambizioni.
Mercoledì 29 agosto – Quinta Tappa: Granada – Roquetas de Mar (188,7 km)
Dopo la cronometro iniziale e le possibili scaramucce sulle prime salite impegnative, la quinta tappa potrebbe riservare ulteriori scossoni in classifica generale. I 188 km da Granada a Roquetas De Mar non presentano salite di particolare difficoltà, ma è la tipica frazione mossa che potrebbe mettere in crisi chi non dovesse avere una buona condizione fisica o non avesse recuperato bene dagli sforzi del giorno precedente. Probabilmente sarà la fuga a disputasi la vittoria di tappa, ma l’Alto de Marchal, seconda categoria con scollinamento a 26 km dall’arrivo, e soprattutto la successiva discesa, potrebbero fare la differenza in classifica. Bisognerà essere attenti e farsi trovare nella prima parte del gruppo per tutta l’ultima parte della frazione, evitando che un buco in salita possa creare problemi.
Venerdì 31 agosto – Settima Tappa: Puerto-Lumbreras – Pozo Alcón (185,7 km)
La settima frazione ha un finale da classica che potrebbe rimanere nelle gambe di chi non digerisce i sali e scendi repentini. Con un terza categoria piazzato a 12 km dal traguardo, bisognerà saper limare posizioni nel plotone e sostenere alte velocità. Ad aggiungere difficoltà ci sarà la presenza dei velocisti e dei cacciatori di tappe, che vorranno a tutti i costi giocarsi l’opportunità di cogliere il successo di giornata. È quindi lecito prevedere alto nervosismo in gruppo, con la possibilità di cadute e soprattutto imboscate ai danni di qualche favorito che dovesse farsi pescare in una posizione arretrata. Sarà fondamentale avere a supporto una squadra attrezzata su ogni territorio, non solo su grandi salite e sui piattoni.
Mercoledì 5 settembre – 11ª Tappa: Mombuey – Ribeira Sacra. Luintra (207,8 km)
La tipica giornata mossa che non presenta difficoltà, ma non lascia un attimo di respiro. Per chi dubitasse che possa succedere qualcosa, chiedere a Esteban Chaves, che quest’anno è uscito di classifica in una frazione forse ancora più semplice sulla carta al Giro d’Italia 2018. L’ultimo scollinamento a 16 chilometri dall’arrivo può invogliare la fantasia di un gruppo di corridori, che potrebbero sfruttare il tratto in discesa per portarsi all’ultimo strappo con una manciata di secondi di vantaggio sui più diretti inseguitori. Gli scalatori puri potrebbero soffrire i cambi di ritmo e l’alta velocità che si potrebbe tenere sulle ascese della giornata.
Sabato 8 settembre – 14ª Tappa: Cistierna – Les Praeres. Nava (171 km)
È vero, per tutta la seconda metà della giornata non si superano i 1000 metri di altitudine sul livello del mare. Tuttavia non bisogna tralasciare la presenza di ben cinque GPM, di cui tre di prima categoria, separati da brevi tratti in pianura. Per chi dovesse essere lontano in classifica per incidenti di percorso, l’altimetria pare adatta per provare un attacco da lontano, ovviamente con il supporto di compagni di squadra preventivamente lanciati in fuga per i tratti in pianura. Chi invece dovesse vivere una giornata difficile rischierebbe di pagare un conto molto salato, con i chilometri pianeggianti a creare difficoltà e l’arrivo in salita per creare ulteriori distacchi. Ai piedi dell’ultima asperità dovrebbe arrivare un gruppo piuttosto ristretto, togliendo ai vari capitani la possibilità di appoggiarsi ai propri gregari nel caso di un giorno difficile.
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