Percorso Giro d’Italia 2018, le tappe chiave
Ogni giorno e ogni tappa possono essere decisive al Giro d’Italia 2018. Gli imprevisti son sempre dietro l’angolo, specialmente nelle grandi corse intense e sentite come sarò il #Giro101, quindi i grandi favoriti dovranno veramente stare sempre attenti, non potendo permettersi di sottovalutare neanche una tappa delle 21 in programma dal 4 al 27 maggio. La Corsa Rosa, specialmente nelle sue ultime edizioni, ha mostrato come anche le giornate apparentemente più tranquille possono nascondere qualche insidia inattesa, ma volendo escludere problemi sono sulla carta sette le tappe che potranno rivelarsi decisive.
Abbiamo scelto le tappe che seguono seguendo non solo un criterio di durezza della tappa stessa, la cui altimetria mostra palesemente come la giornata potrà essere importante per poter creare distacchi e fare la differenza in ottica classifica generale, ma anche per la loro collocazione all’interno del percorso disegnato da RCS Sport, considerando anche l’importanza da un punto di vista tattico che potranno avere nell’ottica complessiva delle tre settimane di corsa.
Tappe chiave Giro d’Italia 2018
Tappa 1 – Venerdì 4 maggio: Gerusalemme (9,7km – crono)
Sembra banale, ma partire col piede giusto ha una grandissima importanza, specialmente in una corsa in cui conterà molto anche l’aspetto psicologico. In particolare sarà importante trovarsi sin da subito nelle posizioni di testa della classifica per poter lasciare la propria impronta sulla corsa, poter avere l’ammiraglia ben posizionata in caso di problemi e potersi eventualmente poi ritrovare a poter gestire le tattiche di gara in base ai propri interessi, senza essere schiavi di quelli degli altri. Psicologicamente, dare da subito una dimostrazione di forza potrebbe anche condizionare e alleviare le pressioni degli avversari nelle tappe successive, mentre da un punto di vista sportivo, banalmente, sempre meglio essere in vantaggio sugli avversari.
Tappa 6 – Giovedì 10 maggio: Caltanissetta – Etna (163 km)
Primo arrivo in salita, ma soprattutto arriva dopo due giornate nervose in cui ci potrebbe essere stato già un discreto dispendio di energie. La salita è lunga, le pendenze non impossibili, ma neppure banali: ci si aspetta da subito una dimostrazione di forza della Sky, che proverà a tenere chiusa la corsa fino alla fine, soprattutto considerando che il proprio capitano potrebbe non essere tra i più pimpanti. Un ritmo alto potrebbe inoltre subito far cadere, o quantomeno vacillare, i corridori che non sono ancora del tutto nelle forma necessaria. E se questo dovesse essere proprio il capitano dello squadrone britannico, non mancherà chi proverà subito ad approfittarne per mettere fieno in cascina prima che il rivale si riprenda.
Tappa 9 – Domenica 13 maggio: Pesco Sannita – Campo Imperatore (224 km)
A prescindere da come sarà andata sull’Etna, l’arrivo di Campo Imperatore sarà un test fondamentale. Arrivando dopo nove tappe, ormai i pretendenti alla vittoria dovranno cominciare ad avere la forma necessaria per darsi battaglia vera. Chi ancora non avrà le gambe rischia di soffire invece parecchio in una tappa lunga (224 chilometri) e in una salita quasi infinita visto che praticamente si iniziera a salire quando al traguardo mancheranno ancora quasi 50 chilometri. La prima parte verso Calascio è la più costante, in cui si potrebbe subito fare una prima selezione, specialmente nel tratto che tocca il 10%. Segue un tratto di falsopiano e salita leggera in cui sulla carta basterà mettere un compagno davanti per stoppare eventuali interessi, ma di nuovo il finale si infiamma, con un pendenza media dell’8,2% negli ultimi cinque chilometri, con tratti sino al 13%. Idealmente, bisogna entrare in forma nella terza settimana, ma chi non sarà in forma domenica 13 maggio rischia davvero grosso.
Tappa 14 – Sabato 19 maggio: San Vito al Tagliamento – Monte Zoncolan (181 km)
Lo Zoncolan parla da solo. Peraltro anche il fatto che manchi ancora una settimana intera prima della fine rischia di vedere alcuni corridori più indietro di condizione e in una salita così dura si potrebbe pagare caro. Inoltre, su queste pendenze, sarà una delle poche salite in cui la squadra potrebbe contare in maniera relativa, per cui, soprattutto se la Sky si proporrà dominante come suo solito, questa potrebbe essere la giusta occasione per tentare di sparigliare le carte, scombinando i sempre lineari piani dello squadrone britannico. Prima del mostro finale la tapa non è impossibile, ma Passo Duran e Sella Valcalda, se affrontate allo giusto ritmo poi ti restano nelle gambe con quelle pendenze così arcigne.
Tappa 16 – Martedì 22 maggio: Trento – Rovereto ( 34, 5 km – crono)
Crono e giorno di riposo possono essere un binomio micidiale. Se in salita ormai spesso i distacchi sono minimi, qui potrebbe decidersi la corsa. 34,2 chilometri contro il tempo non sono tantissimi, ma neanche pochi e gli specialisti possono costruire distacchi importanti in un tracciato nervoso, senza però privarsi di tanta pianura e spazi per sviluppare potenza. Inoltre, si corre il giorno successivo all’ultimo riposo, che se per alcuni sarà una manna, per altri potrebbe essere una piccola condanna. Dumoulin e Froome qui possono riuscire a scavare un solco anche superiore ai due minuti sugli scalatori, non necessariamente in giornata no…
Tappa 19 – Venerdì 25 maggio: Venaria Reale – Bardonecchia (181 km)
La tappa con il dislivello più elevato dell’intera corsa. Al suo interno il Colle delle Finestre, Cima Coppi di questa edizione, è lontano dal traguardo, ma resta una salita durissima, con lo sterrato finale che può creare reazioni imprevedibili, le cui conseguenze nelle gambe si pagheranno in ogni caso, contando anche che subito dopo c’è il Sestriere, che comunque conta. L’arrivo di tappa sullo Jafferau sarà breve, ma incredibilmente esplosivo. Se la corsa sarà stata fatta già esplodere in precedenza (magari con la giusta scelta tattica di mandare un uomo in avanscoperta per ritrovarselo nel tratto di falsopiano), per isolare i capitani, potrebbero anche crearsi distacchi importanti. Altrimenti, son comunque 7 km con una pendenza media intorno al 10%, c’è comunque modo di lasciare il segno.
Tappa 20 – Sabato 26 maggio: Susa – Cervinia (214 km)
L’ultimo appello. Prima parte semplice, ma poi negli ultimi 80 chilometri ce ne sono 50 di salita (il resto è discesa) con 3 GPM di prima categoria che sanciranno il vincitore del #Giro101. Tre salite dure, lunghe e con pendenze importanti che non daranno tregua. Se la corsa non si sarà ancora decisa, c’è spazio per tentare l’impresa finale, per ribaltare o suggellare la propria vittoria. Si son viste tappe più difficili, ma dopo tre settimane intense, al termine di una tre giorni di montagna impegnativa sulle Alpi, ultima di tre salite consecutive, l’ascesa a Cervinia può regalare grandi emozioni, facendo anche distacchi potenzialmente importanti.
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