Tour de France 2018, la Movistar non si nasconde: “Tre soluzioni per far saltare il banco”

La Movistar non nasconde le proprie ambizioni per il Tour de France 2018. Mai come quest’anno la formazione spagnola sembra poter ribaltare le gerarchie che hanno caratterizzato l’ultimo lustro e interrompere l’egemonia di Chris Froome (Team Sky). A suggerirlo la compresenza di tre uomini in grado di curare la classifica: Nairo Quintana, Alejandro Valverde e Mikel Landa Meana, con i primi due già capaci di salire sul podio della Grande Boucle e il terzo che ha mancato l’obiettivo l’anno scorso, pur lavorando in funzione proprio del Keniano Bianco, per un solo secondo a scapito di Romain Bardet (Ag2R La Mondiale).

Alla vigilia della partenza dalla Vandea è stato il general manager Eusebio Unzué a prendere la parola in conferenza stampa: “Veniamo ogni anno con ambizioni, ma stavolta ne abbiamo forse di più. Il miglioramento della squadra è innegabile, tutti si sono presentati in perfette condizioni e con l’obiettivo di conquistare la maglia gialla di Parigi […] Dobbiamo superare indenni i primi nove giorni di gara, vedere come stanno i nostri leader e decidere come muoverci in montagna […] Il Tour de France non è una corsa che si può pianificare, basta vedere quello che ci è successo nel 2013 quando siamo venuti qui per fare classifica con Valverde e abbiamo rischiato di vincerlo con Quintana. Per quanto riguarda Landa, invece, è cresciuto all’ombra dei grandi e vedremo se continuerà su questo trend. L’anno scorso è stato quasi fermato e avrebbe potuto fare cose addirittura migliori”.

A prendere la parola sono stati poi i tre diretti interessati. A partire da un serafico Alejandro Valverde: “Stiamo tutti e tre molto bene e il nostro obiettivo è quello di aggiudicarci la maglia gialla di Parigi. Abbiamo una grande squadra, sarà importante che uno di noi tre riesca a vincere. La logica dice che viene prima Quintana, poi Landa e infine io. Ma non sarà facile, perché anche gli avversari sono molto forti. Il nostro trio non deve rompersi, questa è la cosa più importante. Froome? È un peccato che sia stato fischiato. Tutti quanti erano consapevoli che si sarebbe potuto decidere anche in tal senso. Spero che una volta iniziata la gara si potrà parlare solo di sport”.

Stessa falsariga per Quintana: “Le sensazioni sono positive. Ho lavorato bene e la squadra è molto competitiva. Ai tifosi colombiano posso solo dire di stare tranquilli: regaleremo loro un bello spettacolo. I fischi a Froome? Non è una cosa piacevole e non va bene per lo sport. Il mio futuro? Quando inizio una cosa mi piace portarla a termine. Ho un contratto anche per il prossimo anno e voglio onorarlo. Ovviamente se anche Unzué vorrà, io resterò qui dove sono tranquillo e felice”.

Per Landa ci sarà invece l’occasione per giocarsi le proprie chance, cosa che in passato – tra Astana e Team Sky – gli è raramente successa: “È bello poter condividere questa leadership con due corridori così forti ed esperti. Devo restare vicino a loro e provare a sfruttare le mie opportunità in corsa. Come ha detto Alejandro, quello che è successo a Froome è triste. C’è una rivalità sempre più esacerbata e si raggiungono picchi che non vanno bene. Avendo corso in passato insieme a lui, ho imparato e visto come gestisce gli sforzi. Del modo di correre della Sky mi piace soprattutto questa capacità di gestione. Per quanto mi riguarda, quest’anno sono più matura, ho le cose ben chiare in testa e ho l’opportunità di fare la mia corsa”.

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