Tour de France 2018, Greipel accusa Démare di essersi fatto trainare: “Non è la prima volta” Poi si scusa

André Greipel si scaglia contro Arnaud Démare al Tour de France 2018, ma poi arrivano le scuse. Riuscito per il secondo giorno consecutivo a rientrare nel tempo massimo malgrado abbia corso praticamente tutta la tappa in solitaria, il corridore della Groupama – FDJ è stato palesemente accusato di irregolarità dal tedesco, che proprio nei giorni scorsi aveva spiegato di essersi ritirato per non voler infrangere il regolamento (con l’implicita aggiunta che alcuni suoi colleghi invece si comportavano diversamente). A conclusione della diciassettesima tappa, in cui Démare ha tagliato il traguardo con un ritardo di 29’16” dal vincitore Nairo Quintana (Movistar), il corridore della Lotto Soudal, formazione che lascerà quest’anno dopo un lungo sodalizio, ha dunque lanciato un j’accuse molto preciso tramite twitter (post successivamente cancellato).

Forse qualcuno dovrebbe dire alla Groupama e a Démare che al Tour c’è un GPS che lo controlla – ha scritto il tedesco, aggiungendo una immagine con il distacco ad inizio salita – Complimenti per aver perso solamente nove minuti da Nairo Quintana in una salita di 17 chilometri. Non è la prima volta (l’episodio più famoso al riguardo è la vittoria del francese alla Milano – Sanremo, quando si sarebbe aggrappatto all’ammiraglia)”.

Immediata e diretta la risposta di Démare, sempre tramite social network: “Sono felice di sapere che non mi rispetti quanto invece io rispetto te – ha scritto il corridore piccardo – Pensavo fossi più intelligente. Ci sono tutto il tempo membri della giuria ovunque. Ti mando i miei file. Visto che sei un esperto fammi sapere cosa ne pensi”.

Greipel ha successivamente eliminato il tweet iniziale, dopo aver probabilmente visionato i file in questione, che effettivamente mostrano una costante perdita di tempo del francese, in linea con quanto fatto nel resto della tappa. Il tedesco si è dunque scusato con il rivale e con la squadra: “Mi scuso con Arnaud Démare e con la Groupama perché non avevo il diritto di inviare quel tweet basandomi sui tempi del GPS, che possono essere sbagliati. Inoltre, ho sbagliato il tempo che ha perso nell’ultima salita. Mi dispiace. Ho imparato la lezione: non twittare quel che non ti riguarda”.

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