Giro d’Italia 2023, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2023.

TOP

Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck): Che impresa per il corridore australiano. La possibilità che vincesse una tappa era nell’aria, ma il modo in cui l’ha ottenuta è quasi eroico. Ai -7 resta coinvolto in una caduta e i suoi sogni di gloria di giornata sembrano naufragare, ma il portacolori della Alpecin non si dà per vinto e riesce a rientrare in gruppo, dove poi è bravo a fare la volata nonostante i suoi compagni fossero ormai tutti staccati. A fine tappa ha dichiarato di non avere intenzione di fermarsi qui e, dopo quanto visto oggi, viene molto facile credergli.

Jonathan Milan (Bahrain Victorious): Il corridore friulano è sempre più il velocista italiano di riferimento in questo Giro d’Italia. Dopo la vittoria di San Salvo, il classe 2000 trova anche continuità e non a caso in queste prime tappe si conferma in maglia ciclamino, consolidata non solo con i punti del traguardo, ma anche con quelli del secondo posto dello sprint intermedio di Sant’Angelo dei Lombardi, che confermano che anche la classifica a punti può essere un obiettivo. Ovviamente è al primo GT della carriera e la sua tenuta sulle tre settimane è tutta da verificare (e non sarebbe nemmeno un dramma se alla prima partecipazione avesse qualche difficoltà più avanti), ma al momento gli indizi sono tutti molto incoraggianti.

Samuele Zoccarato (GreenProject-Bardiani CSF-Faizané): Onore ai fuggitivi. Il classe ’98 è tra i corridori che hanno movimentato la giornata andando all’attacco ed è stato anche l’ultimo ad arrendersi, pedalando in solitaria davanti a tutti dopo il secondo traguardo volante di giornata. Il gruppo lo riprende quando mancano meno di 7 chilometri da protagonista, ma l’italiano si è regalato e ha regalato al suo team una splendida giornata da protagonista.

FLOP

Mads Pedersen (Trek-Segafredo): Anche oggi non arriva il risultato più atteso. L’ex campione del mondo è una delle ruote veloci più forti dell’intero gruppo, ma anche oggi manca l’appuntamento con la vittoria, nonostante riesca a tenersi fuori dai guai causati dalla varie cadute. Il terzo posto non può accontentarlo e già domani a Napoli potrebbe essere la sua occasione per cambiare la rotta.

Michael Matthews (Team Jayco-AlUla): L’australiano ha già ottenuto la sua vittoria in questo Giro, ma oggi non replica quanto fatto a Melfi. Rimasto fuori dalle cadute, il classe ’90 si muove però male nella volata finale e deve accontentarsi di un decimo posto. Un risultato che visto il tipo di volata non può soddisfarlo, anche in ottica maglia ciclamino, visto che avrebbe potuto sicuramente ottenere qualche punto in più.

UCI: La necessità di regolamenti diversi e, soprattutto, più chiari in questo tipo di tappe con arrivo in volata e condizioni climatiche proibitive appare sempre più evidente. La frenesia nel finale ha portato a un nervosismo eccessivo in gruppo e a varie cadute che potrebbero condizionare il prosieguo della corsa per tanti corridori e che magari si sarebbero potute evitare con una neutralizzazione precedente ai -3 (ai -10? Nel momento in cui viene ripreso l’ultimo fuggitivo?), che ovviamente non avrebbe comunque risolto tutti i problemi, ma almeno li avrebbe limitati. A conferma della poca chiarezza dei regolamento, poi, c’è il fatto che a oltre un’ora e mezza dal termine della tappa non sia stata ancora comunicata ufficialmente nemmeno la top 10 della classifica generale.

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