Bilancio Squadre 2022: Team Novo Nordisk

Stagione senza successi (al netto della vittoria del GP Kranj, che però è una corsa di categoria 1.2) per il cui Team Novo Nordisk, il cui progetto però va ben oltre i meri risultati. La formazione statunitense, infatti, ha quella di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti del diabete, da cui sono affetti tutti i corridori dell’organico. La formazione americana ha ottenuto come miglior risultato un secondo posto, ma si è messa in evidenza, come da filosofia del team, soprattutto con le fughe, anche in situazioni in cui queste sembrano segnate già in partenza.

TOP

Il miglior corridore della stagione è sicuramente Andrea Peron. Il classe ’88, che milita nel team dal 2013, apre l’anno con un nono posto nella prima tappa del Tour of Oman, che è buon presagio per il prosieguo della stagione. Al Giro della Grecia, poi, ottiene un secondo posto in volata in una tappa dal podio tutto italiano vinta da Matteo Moschetti e un quarto posto, sempre in volata, due giorni dopo. In estate vince il GP Kranj e chiude al settimo posto nella volata inaugurale del Giro di Danimarca, dimostrandosi dunque competitivo anche in corse dal livello piuttosto alto. In ogni caso, il veneto si conferma per l’ennesima volta uno degli uomini più affidabili del team.

Tra i corridori che offrono maggiori garanzie, poi, c’è anche David Lozano. Lo spagnolo è stato infatti impegnato in cinquantotto giorni di corsa ed è riuscito sempre a tagliare il traguardo, anche in una corsa WorldTour come il Giro di Polonia. Il miglior risultato della sua stagione, poi, è il dodicesimo posto alla Maryland Cycling Classic, che ha permesso alla squadra di ottenere un buon piazzamento anche in una delle corse di casa.

La colonia più nutrita, insieme a quella francese, è quella degli italiani, ben 3, e oltre a Peron, anche il giovanissimo Filippo Ridolfo si è ben comportato. Il classe 2001, infatti, è stato promosso dal vivaio ha sfruttato questa prima stagione per fare esperienza e farsi vedere quando possibile, come in occasione dei tentativi di fuga in tappe dell’Adriatica Ionica Race e del Giro di Danimarca. Tra i giovani ha fatto molto bene anche Matyas Kopecky, classe 2003, che però proprio in virtù della giovane età ha alternato nel corso dell’anno tra corse professionistiche e non, ottenendo comunque buoni risultati come il settimo posto nel prologo di Sibiu Tour.

+++ Andrea Peron
++ David Lozano
+ Filippo Ridolfo

FLOP

Un incidente ha condizionato tutta la stagione di Charles Planet, che è spesso uno dei migliori corridori del team. Il francese, dopo aver iniziato l’anno al Tour of Oman, è stato investito da un auto durante un allenamento a inizio marzo e ha riportato la frattura di tibia, perone e scapola. Al Giro di Slovenia è tornato alle corse e, anche se non è riuscito a terminarlo, la speranza è che quello possa essere un nuovo inizio.

Tra gli italiani forse Umberto Poli avrebbe potuto fare di più, soprattutto se paragoniamo la sua stagione a quella dei suoi connazionali, ma è da altri corridori esperti che si aspettava un contributo, come nel caso di Peter Kusztor, che ha però comunque il merito di aver portato a termine oltre cinquanta giorni di corsa alla soglia dei trentotto anni, impresa comunque resa più difficile dal diabete. L’anno scorso Joonas Henttala aveva ottenuto l’unica vittoria stagionale, ma quest’anno non è riuscito a concedere il bis.

– Joonas Henttala
— Umberto Poli
— Peter Kusztor

Miglior Momento

È difficile trovare il miglior momento di una squadra che vive soprattutto all’attacco. Ovviamente, però, il momento più felice è stata la vittoria al GP Kranj di Andrea Peron. Anche se si tratta di una corsa di categoria 1.2, infatti, rappresenta comunque il ritorno al successo della squadra nel circuito internazionale dopo cinque anni. Questa, poi, è la ciliegina sulla torta di una buona stagione dell’azzurro che si dimostra come uno dei pochi corridori su cui il team può puntare per fare qualche risultato.

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