Coronavirus, entro fine maggio il CIO prenderà una decisione sui Giochi Olimpici di Tokyo 2020

Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) aspetterà tre mesi prima di decidere in merito alla situazione Coronavirus-Tokyo 2020. Nel dettaglio, entro la fine di maggio verrà preso un provvedimento definitivo in merito alla celebrazione, alla cancellazione o al rinvio dei Giochi olimpici, che dovrebbero avere inizio il 24 luglio. Questo per gli effetti del contagio da Coronavirus, che ormai si estende in più di 30 paesi nel mondo e che vede in Italia uno dei “fronti” più caldi proprio in queste ore. Così come le corse ciclistiche più importanti del calendario italiano, quindi, anche l’intero programma olimpico al momento è a rischio.

A parlare in questi termini della situazione è Dick Pound, membro “veterano” del CIO, in un’intervista rilasciata alla Associated Press: “È una decisione, grande, enorme, e non possiamo prenderla finché non avremo in mano dati affidabili su cui basarci. Qualsiasi indicazione stiamo ricevendo in queste ore, non richiede la cancellazione o lo spostamento dei Giochi Olimpici. Il futuro di questi, comunque, non è nelle mani del Comitato Olimpico Internazionale, ma dipenderà da quella che sarà l’evoluzione del Coronavirus nelle prossime settimane”.

E se venissero “solamente” spostati? “Portare il tutto in un’altra città sarebbe molto difficile, ci sono pochissimi posti nel mondo capaci di preparare strutture e luoghi in un così ristretto periodo di tempo. Al momento, però, possiamo dire che si andrà a Tokyo. Quindi dico agli atleti di continuare a rimanere concentrati sul loro sport e di stare sicuri che il CIO non li manderà dove sarà in corso una situazione di pandemia”.

Pound sottolinea come, se il programma non potrà proseguire, “probabilmente si arriverà a una cancellazione. Non si può rimandare qualcosa tanto grande e complicato come i Giochi Olimpici. Ci sono tanti attori coinvolti, tanti paesi, stagioni agonistiche, le televisioni. Non puoi proprio dire ‘li faremo a ottobre’. Spostarli di un anno, rimanendo a Tokyo? Bisogna chiedersi se riesci a sostenere la situazione per un anno in più, contando anche tutti gli investimenti che sono già stati fatti. E inoltre, bisognerebbe anche pensare a come incastrare un simile rinvio nel calendario internazionale di tutti gli sport”.

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