Jumbo-Visma, Primoz Roglic tra passato e futuro: “Vincere a Tokyo è stata una sensazione ottima”

Primož Roglič archivia una stagione piena di successi e guarda già alla prossima. Nonostante la caduta che lo ha costretto al ritiro al Tour de France 2021, lo sloveno ha vissuto, infatti, una stagione positiva in cui ha conquistato, tra le altre cose, la medaglia d’oro nella cronometro a Tokyo 2020 e la terza Vuelta a España consecutiva. La Grande Boucle rimane comunque il grande obiettivo dell’ex saltatore con gli sci e anche il prossimo anno buona parte della sua stagione sarà incentrata sul sogno maglia gialla. Proprio per questo il classe 1989 in un’intervista a Heet Laatse Nieuws ha voluto specificare quanto sarà importante far convivere in Francia le sue ambizioni con quelle del compagno di squadra Wout van Aert.

Il belga, infatti, ha recentemente annunciato di voler puntare alla maglia verde e il nativo di Trbovlje ha sottolineato quanto sarà importante che i due collaborino per raggiungere entrambi gli obiettivi: “Possiamo vincere più maglie al Tour, ma la squadra deve rendere chiaro qual è il principale obiettivo. Poi faremo un piano per noi due. Dobbiamo aiutarci l’un l’altro. Lui può essere in grado di vincere tappe e allo stesso tempo io devo provare a guadagnare tempo. Dobbiamo pensare a questo”.

Io voglio decisamente vincere il Tour – ha proseguito il trentaduenne – e credo di poterlo fare. Tuttavia non voglio essere ricordato come un corridore che ha potuto o non ha potuto vincere il Tour. Non è certamente un’ossessione per me e non sono frustato se ancora non ci sono riuscito. Vorrei che le persone mi vedessero come un corridore che dà sempre tutto”.

Il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi 2020 ha poi raccontato anche la sua esperienza olimpica: “Dopo la mia caduta al Tour, tutto era incerto. Ad un certo punto ho chiamato Luka Mezgec dicendogli che poteva prendere il mio posto, poi ho cambiato idea di nuovo. La prova in linea è stata terribile. Dopo 20 chilometri avevo già i crampi […] Sono andato avanti così per altre cinque ore. Non so come sono arrivato alla fine, ma non volevo arrendermi. Non ero volato a Tokyo per ritirarmi dopo mezz’ora.”

Alcuni giorni dopo ho vinto la cronometro, ancora non so come – ha aggiunto – […] Per tutto l’anno chiunque diceva quanto fossi forte e sapevo che era vero, ma a cosa serve se non puoi dimostrarlo? Nella cronometro di Tokyo è venuto fuori per la prima volta ed è stata un’ottima sensazione finalmente. Mentalmente è stato buono”.

 

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