Parigi-Roubaix 2021, straordinario Sonny Colbrelli! Battuto Mathieu Van Der Poel, 4° Gianni Moscon

Sonny Colbrelli conquista la inedita Parigi – Roubaix 2021. Vittoria straordinaria del campione europeo che allo sprint supera Mathieu Van Der Poel e Florian Vermeersch, con il giovanissimo talento belga che conclude in seconda posizione dopo aver tentato di anticipare la volata a tre. Questo terzetto era andato a riprendere un coraggioso Gianni Moscon nel Carrefour de l’Arbre, dopo che il trentino ha vissuto gran parte della corsa all’attacco, perdendo quasi tutto il suo vantaggio a causa di una foratura e di una caduta in rapida successione, dovendosi così accontentare della quarta posizione.

La prima azione importante dopo il via vede protagonista Matteo Trentin (UAE Team Emirates), che riesce a portarsi dietro Edward Theuns (Trek-Segafredo) e Max Kanter (Team DSM). Dopo qualche chilometro, però, l’italiano vede che il vantaggio non sale oltre i 15″ e si lascia sfilare, facendosi riprendere dal gruppo. Un destino che comunque tocca anche agli altri due dopo un’altra decina di chilometri di avventura. Ricominciano così gli scatti, ma per diversi chilometri nessuno riesce a fare la differenza: quando ne sono trascorsi poco più di 40, però, un drappello di 31 corridori riesce finalmente ad avvantaggiarsi e a prendere una ventina di secondi di vantaggio.

A comporre questo tentativo sono Edoardo Affini (TJV), Davide Ballerini (DQT), Stefan Bissegger (EFN), André Carvalho (COF), Tim Declercq (DQT), Owain Doull (IGD), Luke Durbridge (BEX), Nils Eekhoff (DSM), Imanol Erviti (MOV), Marco Haller (TBV), Matteo Jorgenson (MOV), Stefan Küng (GFC), Vegard Stake Laengen (UAD), Florian Maitre (TDE), Gianni Moscon (IGD), Luca Mozzato (BBK), Daniel Oss (BOH), Jasper Philipsen (AFC), Timo Roosen (TJV), Luke Rowe (IGD), Evaldas Šiškevičius (DKO), Toms Skujiņš (TFS), Robert Stannard (BEX), Harrison Sweeny (LTS), Tom Van Asbroeck (ISN), Greg Van Avermaet (ACT), Tosh Van Der Sande (LTS), Nathan Van Hooydonck (TJV), Florian Vermeersch (LTS), Maximilian Walscheid (TQA) e Fred Wright (TBV). In breve, però, questo gruppo perde due elementi, Doull e Küng, vittime rispettivamente di una foratura e di una caduta; i due, quindi, vengono presto riassorbiti dal plotone, distante ormai 1’15” dalla testa della corsa e tirato da uomini di Astana-Premier Tech, Arkea-Samsic, Bora-hansgrohe e Team Total Energies.

Avvicinandosi al primo settore di pavé, sale fino a due minuti il vantaggio dei fuggitivi, tra i quali non è più presente Haller, vittima anche lui di una foratura, mentre Maitre, Erviti e Oss (altra foratura) perdono contatto lungo il pavé del primo tratto, seguiti poco dopo da Declerq (che però in seguito riuscirà a rientrare). I settori successivi vedono numerose cadute nel plotone, che si spezza in più tronconi, mentre davanti, lungo il settore 27, Vermeersch, Eekhoff, Rowe e Walscheid riescono ad avvantaggiarsi nei confronti degli altri attaccanti, guadagnando circa 20″ sui 19 componenti rimasti della fuga del mattino. Il plotone principale, dove si registrano anche le cadute di Peter Sagan (Bora-hansgrohe) e nuovamente di Küng, e le forature di Yves Lampaert (Deceuninck-QuickStep) e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), viaggia invece con un ritardo di 2’40”.

Il pavé e altri incidenti fanno letteralmente esplodere il gruppo, ma anche i fuggitivi non sono immuni dalle cadute: davanti, infatti, Walscheid finisce a terra, mentre Rowe perde contatto, dunque in testa alla gara rimangono solo Vermeersch e Eekhoff, che nei chilometri successivi arrivano a guadagnare quasi un minuto sui più immediati inseguitori. I due sono i primi ad entrare nella Foresta di Arenberg, ma ormai sia gli ex compagni di fuga, che quel che resta del gruppo principale, si sono nuovamente riavvicinati a causa della classica accelerazione che precede questo mitico settore di pavé, che tutti vogliono prendere nelle prime posizioni.

Proprio durante questo settore si registrano nuove cadute, in una delle quali rimane coinvolto (senza cadere) anche Wout Van Aert (Jumbo-Visma), che però perde diversi metri da Mathieu Van Der Poel e da Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), che guidano il gruppo. Il belga, dunque, esce dalla Foresta di Arenberg con almeno una quindicina di secondi di ritardo dal rivale, con il quale sono riusciti a rimanere una manciata di uomini, ma nel tratto seguente il corridore della Jumbo-Visma riesce a rientrare. Il primo gruppetto inseguitore, composto ora da Bissegger, Moscon, Philipsen, Roosen, Siskevicius, Sweeny, Van Asbroeck, Van Avermaet, Van Der Sande, Van Hooydonck e Walscheid, però, ha a sua volta accelerato e, poco prima del settore 17, riesce a riprendere Vermeersch ed Eekhoff, andando a formare un gruppo di 13 corridori in testa alla corsa.

Dietro intanto, approfittando di un momento di studio, Colbrelli accelera e, assieme a Jeremy Lecroq (B&B), Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty-Gobert) e Guillaume Boivin (Israel Start-Up Nation), riesce a prendere una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo Van Aert-Van Der Poel, portandosi a 30″ dal drappello di testa, che uscendo dal settore 17 si spezza. All’uscita il gruppo di testa si spezza, con i soli Stefan Bissegger (EFN), Gianni Moscon (IGD), Jasper Philipsen (AFC), Tom Van Asbroeck (ISN), Tosh Van Der Sande (LTS) e Maximilian Walscheid (TQA) a restare al comando della corsa. Alle loro spalle Colbrelli prova ad inseguire da solo, staccando gli altri tre, cominciando a recuperare terreno sugli altri corridori appena staccati dal sestetto al comando, che entra con un vantaggio di 45 secondi sul campione europeo e 1’45” sul gruppo di Van Aert e Van Der Poel, costretto ad un cambio bici subito prima di tornare sul pavé.

Appena rientrato in gruppo grazie al supporto di Rickaert, il campione del mondo di ciclocross in carica piazza la sua accelerazione brutale sul pavé. A seguirlo inizialmente sono i soli Stybar, Haussler e Lampaert, che poi è l’ultimo ad arrendersi ai costanti rilanci del fenomeno neerlandese, mentre Van Aert si fa sorprendere e resta nella pancia del gruppo. Van Der Poel rientra così velocemente sul quartetto di Colbrelli, rilanciando subito la propria azione e cominciando a raccogliere alcuni degli attaccanti che hanno perso contatto. Nel settore 13 in testa restano ormai solamente Moscon, Vermeesch e Van Asbroeck, che staccano nettamente gli altri rimasti con loro, sui quali rapidamente rientra Van Der Poel, autore di una ennesima accelerazione alla quale resistono i soli Colbrelli, Boivin e Planckaert, con Sweeny che riesce a rientrare con grande sforzo.

Dopo essere sembrato in grado di riavvicinarsi grazie al lavoro di Timo Roosen in favore di Wout Van Aert, il gruppo perde invece terreno, presentandosi a 50 chilometri dalla conclusione con un ritardo di 1’30”, mentre il gruppetto di Van Der Poel e Colbrelli è esattamente nel mezzo. Nel settore 12 Moscon accelera e resta da solo in testa alla corsa dirigendosi verso Mons-en-Pévele. Alle sue spalle è invece nuovamente Van Der Poel ad accelerare, seguito solamente da Sonny Colbrelli e Guillaume Boivin, mentre tutti gli altri perdono le ruote, complice anche una caduta di Van Avermat, Van Der Sande e Walscheid.

Al secondo temuto settore da cinque stelle Moscon si presenta con un vantaggio di 35 secondi sui suoi ex compagni di avventura, 1’10” sul gruppetto di Van Der poel e Colbrelli, mentre il gruppo con Wout Van Aert si trova ormai a 1’50”. L’azione del trentino è devastante, tanto da uscire dal pavé con un vantaggio accresciuto su tutti, confermando di avere ancora una ottima gamba. Arrivato a sfiorare i novanta secondi, il vantaggio del battistrada scende quando Mathieu Van Der Poel piazza un’altra accelerazione alle sue spalle, staccando inizialmente i corridori ancora con lui, ma Sonny Colbrelli è bravo a reagire in progressione e andare a chiudere prima di entrare nel primo settore di Templeuve, con un ritardo di 1’10” da Moscon. Sempre più ridotto, ormai senza più alcun gregario a poter dare il suo contributo, il gruppo arriva invece con un ritardo di 1’55”.

A scuotere la corsa è la sfortuna che ci mette lo zampino, costringendo Moscon a fermarsi per una foratura nel primo tratto di Cysoing, mentre una caduta nel settore successivo lo costringe a perdere altri 30 degli appena 40 secondi che gli erano rimasti. Il trentino arriva così a Camphin-en-Pévèle con un vantaggio di appena una dozzina di secondi sul quintetto alle sue spalle, mentre il gruppo entra nel settore con un ritardo di 1’10”. Inizialmente Moscon riesce a guadagnare sino a tornare a venti secondi sugli inseguitori, tra i quali finisce a terra Boivin, ma una accelerazione di Vermeersch, seguita solo da Van Der Poel e Colbrelli, vede il suo vantaggio tornare ad appena dieci secondi sul terzetto alle sue spalle.

L’avventura di Moscon finisce nel Carrefour de l’Arbre, con una accelerazione di Mathieu Van Der Poel alla quale sono prontissimi a reagire Colbrelli e Vermeersch, con l’italiano che rilancia appena ripreso il connazionale, inevitabilmente staccato. I tre escono assieme dall’ultimo tratto a cinque stelle, con Vermeersch che prova uno scatto a Gruson, a poco meno di 15 chilometri dalla conclusione. Gli altri sono tuttavia pronti a rispondere. Alle loro spalle gli altri continuano a perdere terreno, mentre dal gruppo accelerano Van Aert, Lampaert, Laporte e Haussler, tuttavia segnalati ancora a un minuto dalla testa della corsa.

Questo quartetto ha ancora energie da spendere e và a riprendere tutti i corridori intercalati, ma ormai per il terzetto di testa è troppo tardi. Sono dunque Mathieu Van Der Poel, Sonny Colbrelli e Florian Vermeersch a giocarsi la vittoria, con il belga che prova un timido scatto per anticipare appena entrati a Roubaix, ma subito rintuzzato dall’azzurro. Nel velodromo entra in testa Van Der Poel ,con Colbrelli a ruota e Vermeersch a chiudere. Le posizioni rimangono fisse fino a 200 metri dal traguardo, quando Vermeersch prova a sorprendere i due grandi sfidanti, ma Colbrelli non si lascia fare. Il campione europeo lo riprende, lo affianca e lo supera con una volata di grande resistenza, riportando così l’Italia sul trono della Regina delle Classiche 22 anni dopo Andrea Tafi.

Risultato Parigi – Roubaix 2021

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