Presentazione squadre 2020: Fundación – Orbea
Per l’identità di un territorio fra i più affascinanti e controversi d’Europa e per dare a questo territorio una rinnovata vetrina sportiva. Il ciclismo nei Paesi Baschi è una religione e la Fundación-Orbea è la squadra che nel 2020 proverà a infiammare, più di ogni altra, i cuori dei tantissimi appassionati della regione, in qualsiasi momento frangente di corsa. Rispetto alla scorsa stagione, la squadra ha fatto un passo in più (da Continental a Professional), inglobando diversi fuoriusciti dalla Euskadi-Murias, formazione basca – anche quella Professional – che ha cessato l’attività a fine 2019. Motore del nuovo “progetto arancione”, figlio diretto di quella Euskaltel entrata nella storia, è Mikel Landa, corridore ancora in attività, che ha preso molto a cuore le sorti della società che lo ha lanciato e che ha già fatto sapere che non si limiterà a un ruolo di padrino rispetto alla squadra e alla sua gestione.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
Venti i corridori in organico, 19 quelli di nazionalità spagnola (quello rimanente è un bielorusso) e gran parte di questi sono baschi. È murciano, però, il corridore cui si chiederanno i risultati più significativi: si tratta di Rubén Fernández, che ha concluso una lunghissima esperienza in Movistar per ripartire dalla formazione arancione. Negli ultimi anni l’entusiasmo intorno a questo corridore si è un po’ raffreddato, anche perché spesso gli è toccato ragionare in funzione della squadra e non degli obiettivi personali. Di talento, però, se n’è visto parecchio negli anni passati, soprattutto fra il 2015 e il 2016 e in casa Fundación-Orbea su di lui poggiano molte delle speranze di fare “punti pesanti” nel mondo Professional. Inoltre, sarà lui il riferimento della squadra che spera di prendere il via della Vuelta a España 2020, appuntamento principe del calendario della formazione in arancione.
Altro non basco (è andaluso) è Juan José Lobato, di ritorno nella Penisola Iberica dopo due stagioni in Italia e una con l’allora Lotto-Jumbo. Specialista delle volate, forse negli anni ha perso una parte dello spunto necessario per battagliare con i più forti al mondo. Resta però corridore affidabile che, soprattutto nelle corse del calendario spagnolo, potrà togliersi più di qualche soddisfazione. Mikel Iturria è invece una bandiera del ciclismo basco, che nel 2019 si è tolto il gustosissimo sfizio di vincere una tappa alla Vuelta a España. A parte quel clamoroso successo, il 27enne di Umieta rimane corridore solido e valida carta da giocare per andare all’attacco, caratteristica primaria di una squadra come quella arancione.
Qualità, quelle del coraggio e della propensione all’attacco, che non mancano in Mikel Bizkarra. Il 30enne è un corridore che può puntare alle classifiche generali delle brevi corse a tappe e non disdegna i percorsi mossi nelle gare di un giorno (l’anno scorso si è ben comportato fra Klasika Amorebieta e Giro dell’Appennino). Coetaneo di Bizkarra è Garikoitz Bravo, forse meno portato alle fughe e ancor più capace di difendersi nelle brevi corse a tappe: nel 2017 e nel 2018 è stato corridore regolare e mediamente profittevole, mentre nella scorsa stagione si è un po’ perso dal punto di vista del rendimento e dei risultati.
Tornando alle ruote veloci, la Fundación-Orbea ha nella sua scuderia anche quelle di Mikel Aristi, uno dei corridori che promette meglio in tal senso per la Spagna. Il 26enne arriva da una stagione con due vittorie e con diversi piazzamenti interessanti, anche in corse World Tour come la Volta a Catalunya. Fisico importante, non disdegna inoltre percorsi particolari, magari con qualche tratto di sterrato. Può essere lui la rivelazione in positivo della squadra arancione. Un pizzico di attenzione la meriterà anche Antonio Angulo, se non altro per il sesto posto ottenuto nel 2019 ai Campionati nazionali spagnoli.
LE GIOVANI PROMESSE
Più di mezza squadra è Under 25, quindi è facile rendersi conto come le carriere di tanti di questi corridori siano ancora libri da scrivere. I dirigenti della squadra si aspettano parecchio da Unai Cuadrado, 22 anni, che nel 2019 è stato in sella in maglia Euskadi-Murias e che ha fatto vedere qualche lampo di qualità. Ancora poco, per quel che concerne le corse più importanti, ma sembra che la stoffa ci sia. Stessa cosa per Mikel Alonso, più portato per i finali veloci e per i percorsi dove c’è da mulinare lunghi rapporti, per Mikel Bou e per Antonio Jesus Soto, corridori che non hanno ancora una specializzazione su cui puntare ma che hanno già dimostrato di gradire terreni mossi e finali convulsi.
Occhio, invece, a Txomin Juaristi, che di anni ne ha ancora 24 e che rappresenta un modello di corridore resistente e capace di spunti veloci in situazioni tirate. Uno alla Omar Fraile, per intenderci. La strada per raggiungere il conterraneo è ancora lunga, ma i piazzamenti ottenuti nel 2019 fanno sperare in una crescita rilevante in casa Fundación-Orbea. Unico neoprofessionista della squadra (anche se tecnicamente lo sono tutti i corridori che hanno fatto il salto dalla categoria continental insieme alla squadra) è Iker Ballarin, giovane classe 1997 a cui si chiederà di fare esperienza e di imparare a muoversi all’interno del gruppo, soprattutto in funzione delle dinamiche di squadra.
LA SQUADRA
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