Analisi Percorso Volta a Catalunya 2024: tante salite per una corsa che non dà tregua
Il calendario delle brevi corse a tappe di livello WorldTour prosegue con la Volta a Catalunya 2024. La gara catalana arriva dopo Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico, prendendo posto in calendario da lunedì 18 a domenica 24 marzo. Come da tradizione, il profilo altimetrico complessivo della competizione è decisamente impegnativo, con tanta salita e con percorsi complessivamente molto adatti a corridori esplosivi e, per forza di cose, già in gran forma in questo periodo dell’anno. Non ci sono cronometro, ma ci sono tre arrivi in salita, due giornate caratterizzate da tracciati molto mossi, una un po’ più tranquilla e il confermatissimo, e sempre spettacolare, finale sulle strade di Barcellona e, in particolare, sul circuito del Montjuic, che sarà, come sempre, arbitro della classifica finale.
Percorso Volta a Catalunya 2024
Non ci sarà molto tempo per scaldare la gamba, dato che la prima tappa della Volta a Catalunya avrà 173,9 chilometri e un dislivello positivo totale di 2272 metri. Si parte e si arriva, come nel 2023, a Sant Feliu de Guixols, con un percorso però modificato rispetto alla passata edizione. Detto che non ci sarà davvero un metro di pianura, i corridori si troveranno subito di fronte un paio di strappi dalle forti pendenze: il secondo di questi è l’Alt de la Ganga (3,5km al 4%, max 6%), che sarà il primo Gpm della corsa catalana. A seguire ci saranno l’Alt dels Angels (5,5km al 5,1%, max 10%) e un tratto centrale molto movimentato, seppur senza ascese particolarmente dure da affrontare. Dopo un primo passaggio nella sede di arrivo, si punterà verso l’Alt de Sant Grau (7,2km al 3,5%, max 8%), colle di Seconda categoria la cui cima è posizionata a poco meno di 20 chilometri dall’arrivo. Picchiata verso valle, ancora qualche saliscendi e poi un ultimo chilometro che tenderà, pur’esso, all’insù.
Anche la seconda tappa ha estremi uguali all’edizione 2023. Si parte da Mataró e si arriva in salita, nella località di Vallter / Setcases. Rispetto all’anno scorso, la prima metà della tappa è integralmente pianeggiante. La strada inizierà a salire quando i corridori faranno rotta verso Olot, dove sarà posizionato un traguardo volante. Lì inizierà poi l’ascesa al Coll de Coubet (9,2 km al 5,5%), che finirà quando all’arrivo mancheranno 46,5 chilometri. La discesa sarà molto breve, perché inizierà subito un lungo tratto di falsopiano positivo che porterà prima al traguardo intermedio di Camprodon e poi all’inizio della salita conclusiva, quella verso Vallter: sono 11,4 chilometri con una pendenza media del 7,6% e punte del 18 per cento. Nel 2023, ai 2135 di altitudine dell’arrivo pirenaico si impose Giulio Ciccone.
Il terzo giorno prevede un vero e proprio “tappone pirenaico: si va da Sant Joan de les Abadesses a Port Ainé, i chilometri sono 176,7 e i metri di dislivello positivo sono ben 3925. Dopo qualche chilometro di tranquillità si sale subito verso il Port de Toses (4km al 9%, max 14%), che porterà i corridori a 1770 metri di altitudine. Finite la salita e la successiva discesa, inizierà un lunghissimo tratto di fondovalle, con gradiente leggermente negativo, che terminerà in località Montferrer i Castellbò, dove sarà posizionato un traguardo volante. A quel punto, si salirà di nuovo, in direzione del Gpm Fuori categoria del Port de Cantó (25,4 km al 4,2%, max 12%), ascesa lunghissima e dalle pendenze molto irregolari. In cima mancheranno ancora 46 chilometri, che prevederanno una picchiata verso Rialp (altro traguardo volante) e l’immediata risalita verso la località di arrivo. La salita finale misura 18,7 chilometri, con media del 6,8% e picchi al 12, e porterà i corridori all’altitudine di 1960 metri.
I velocisti che avranno deciso di prendere il via di questa corsa potrebbero avere l’unica opportunità di lasciare il segno in occasione della quarta tappa. Si va da Sort a Lleida e gli ultimi 70 chilometri, dei 169 in programma, sono del tutto pianeggianti, fatta eccezione per gli ultimi 10, che sono addirittura in discesa. Una lunga e graduale discesa caratterizzerà anche i primi 60 chilometri di gara: a spezzare il discorso ci sarà la salita al Port d’Ager (5,2 km al 5,5%, max 9%), che nella sua interezza misura quasi 15 chilometri e che presenta anche pendenze significative. Il Gpm sarà posto comunque a poco meno di 100 km dall’arrivo e ci sarà quindi tempo e modo, per i corridori più pesanti, di recuperare l’eventuale tempo perso.
Anche la quinta tappa, da Altafulla a Viladecans, non pare tanto dura da tagliare fuori a priori i corridori più veloci, che dovranno però fare del loro meglio per assorbire i 2306 metri di dislivello positivo presenti lungo il percorso. Dopo una partenza accidentata, il gruppo dovrà affrontare il Coll de les Ventoses (7,7 km al 4,5%, max 7%), breve, ma con pendenze ragguardevoli. La parte centrale della frazione sarà infarcita di saliscendi, fra cui spicca quello che porterà nell’abitato di Sant Llorenç d’Hortons, che verrà raggiunto quando mancheranno ancora una cinquantina di chilometri al traguardo. Prima di mettere nel mirino lo striscione d’arrivo, però, ci sarà da valicare lo strappo dell‘Alt de la Creu d’Aragall, altra ascesa che potrà mettere in difficoltà coloro che punteranno alla volata visti i suoi 6,5km al 6,1%, con punte al 13%.
Si torna decisamente a salire in occasione della sesta frazione, da Berga a Queralt. Lungo i 154,7 chilometri di gara saranno spalmati quattro Gran premi della Montagna, senza contare quello fissato in corrispondenza dell’arrivo. Anche in questo caso i chilometri di pianura saranno pochissimi: si inizierà a salire puntando il Coll de la Batallola (11,7k al 3%, max 12%), che porterà i corridori subito oltre i 1000 metri di altitudine. Breve discesa, tratto nervoso e successiva ascesa al Collet de Cal Ros (10,1km al 4,2%, max 10%), salita spezzata in due parti da un breve tratto di respiro e con pendenze impegnative. Nuova discesa e secca puntata verso l’alto, in direzione della cima del Coll de Pradell (15,1 km al 6,5%, max 18%), una delle salite più dure dell’intera corsa. La vetta è poco meno di 60 chilometri dal traguardo, spazio che prevederà anche l’ascesa alla Collada de Sant Isidre (5km all’8,4%, max 15%), altra salita che potrebbe rivelarsi decisiva nell’economia della gara. Ai -5,9 chilometri dal traguardo si ripasserà da Berga, dove sarà posizionato un traguardo volante e dove avrà inizio la salita finale, verso Queralt (7,3% di pendenza media, con punte al 15).
L’ultimo giorno di gara sarà quello che è diventata ormai una sorta di classica. Si parte e si arriva a Barcelona, con 145 chilometri che saranno caratterizzati dal circuito dell’Alt del Castell de Montjuic (2,5 km al 4,6%, max 19%), da percorrere per sei volte. In precedenza, però, ci sarà anche l’ascesa al Coll de la Creu de l’Ordal, salita tutt’altro che trascurabile con i suoi 5,7 chilometri al 4,4% medio e punte all’8% che verrà scollinata dopo 36,5 chilometri. Un tratto misto riporterà poi i corridori prima in riva al mare e poi nell’abitato della metropoli catalana: attenzione, quindi, alla salita, ma anche, se non soprattutto, alla discesa che scandirà i vari passaggi nel circuito finale.
Tappe Volta a Catalunya 2024
Tappa 1 (18/03): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (173,9 km)
Tappa 2 (19/03): Mataró – Vallter / Setcases (186,5 km)
Tappa 3 (20/03): Sant Joan de les Abadesses – Port Ainé (176,7 km)
Tappa 4 (21/03): Sort – Lleida (169 km)
Tappa 5 (22/03): Altafulla – Viladecans (167,3 km)
Tappa 6 (23/03): Berga – Queralt (154,7 km)
Tappa 7 (24/03): Barcelona – Barcelona (145,5 km)
Altimetrie e Planimetrie Volta a Catalunya 2024
Tappa 1 (18/03): Sant Feliu de Guíxols – Sant Feliu de Guíxols (173,9 km)
Tappa 2 (19/03): Mataró – Vallter / Setcases (186,5 km)
Tappa 3 (20/03): Sant Joan de les Abadesses – Port Ainé (176,7 km)
Tappa 4 (21/03): Sort – Lleida (169 km)
Tappa 5 (22/03): Altafulla – Viladecans (167,3 km)
Tappa 6 (23/03): Berga – Queralt (154,7 km)
Tappa 7 (24/03): Barcelona – Barcelona (145,5 km)
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