Favoriti Tour de France 2018, Maglia Verde: Sagan si riprende lo scettro?

Non mancherà lo spettacolo per la lotta per la Maglia Verde al Tour de France 2018. Come di consueto la Grande Boucle potrà annoverare ai cancelli di partenza dalla Vandea la crème de la crème tra le ruote veloci e per questo motivo si preannunciano volate incerte e caotiche, ma di certo da cardiopalma. Il nome di riferimento, per il solo fatto che l’abbia vinta cinque volte dal 2012 al 2016, è solo uno, quello di Peter Sagan (BORA-hansgrohe). La sua egemonia è stata spezzata solamente l’anno scorso, ma non perché abbia trovato qualcuno di più forte sulla sua strada, ma perché la direzione del Tour ha deciso di espellerlo per l’ormai celebre contatto con Mark Cavendish. Sempre piazzato (e qualche volta vincente) nelle volate pure, quasi imbattibile negli arrivi a ranghi ristretti e caparbio nel centrare le fughe giuste per racimolare punti preziosi nei traguardi intermedi, batterlo sarà senz’ombra di dubbio difficile, a maggior ragione dopo l’astinenza dello scorso anno.

I velocisti puri

Gli sprint al Tour de France sono sempre da pelle d’oca. È probabilmente l’unica corsa in cui tutti i velocisti si danno appuntamento e poter salire sul podio finale dei Campi Elisi per indossare la maglia verde è un obiettivo che fa gola a molti. Il primo indiziato che sembra poter creare grattacapi a Sagan è Fernando Gaviria (Quick-Step Floors), che avrà un’ottima squadra a pilotarlo, con Maximiliano Richeze come ultimo uomo di sicuro affidamento, e la sua punta di velocità al momento è una delle più alte in gruppo. Dopo aver dominato gli sprint al Giro di California, al Giro di Svizzera non è riuscito a lasciare il segno. Non il migliore dei segnali, ma al Tour è lecito aspettarselo rabbioso e motivato. C’è poi Marcel Kittel (Katusha-Alpecin), uno degli oggetti misteriosi di questa prima parte di stagione, con due sole vittorie alla Tirreno-Adriatico, ma in Francia, se sarà riuscito ad affinare l’intesa con i suoi apripista, sarà uno degli uomini di riferimento e raramente a luglio si è fatto trovare impreparato. Il suo palmarés parla per lui, con 14 vittorie di tappa in quattro edizioni.

Chi invece si sta dimostrando giorno dopo giorno un fenomeno della velocità è Dylan Groenewegen (LottoNL-Jumbo), il quale può già contare su nove vittorie quest’anno, alcune delle quali arrivate con una facilità disarmante. L’anno scorso si impose nella passerella finale di Parigi, ma quest’anno sembra essere ancora più forte. L’olandese è uno di quelli che può far paura a tutti e la curiosità nel vederlo lottare spalla a spalla coi migliori è sicuramente molta.

Il pubblico spingerà l’enfant du pays Arnaud Démare (Groupama-FDJ), che arriva nella Vandea in perfette condizioni, con vittoria di tappa al Giro di Svizzera davanti a Gaviria e Sagan, e con la consapevolezza di avere lo spunto per potersela giocare coi migliori al mondo. La squadra sarà quasi tutta per lui e sarà quindi uno con cui gli avversari dovranno fare i conti seriamente. Leggermente in calo rispetto alle ultime stagioni sono invece apparsi André Greipel (Lotto Soudal) e Alexander Kristoff (UAE-Emirates). Il tedesco ci ha abituato ad andare un po’ ad intermittenza durante il corso della stagione, ma durante i Grandi Giri riesce sempre a trovare quel pizzico di forza in più che gli permette di lasciare il suo marchio. Potrà inoltre contare sui suoi consueti uomini di fiducia, cosa non da poco per un velocista. Il norvegese ha vissuto il suo anno magico nel 2014, ma non è più riuscito a confermarsi su quei livelli, pur rendendosi protagonista di ottime prestazioni. È uno di quei corridori che, nel bene o nel male, riesce sempre a fare la volata e questo potrebbe essere un punto a suo favore nella rincorsa alla maglia verde.

Capitolo a parte lo merita sua maestà Mark Cavendish (Dimension Data), che dopo 30 vittorie di tappa al Tour non ha più nulla da dimostrare, se non il fatto che, nonostante i tanti infortuni, sia ancora competitivo. Il suo 2018 finora non è stato sicuramente da ricordare, ma sottovalutare CannonBall sarebbe come tirarsi la zappa sui piedi. Le 34 vittorie di Eddy Merckx non sono poi così lontane e questo potrebbe essere un incentivo ulteriore per provare a lasciare il segno. Nel caso andasse male è pronto Edvald Boasson Hagen, che l’anno scorso lo seppe rimpiazzare al meglio vincendo una tappa e che definire velocista è riduttivo, vista la sua abilità nel resistere agli strappi. Infine c’è John Degenkolb (Trek-Segafredo), mai realmente ripresosi dal brutto infortunio di un paio d’anni fa. La sua poliedricità sembra essersi smarrita e del vecchio fuoriclasse tedesco sembra essere rimasta solo una buona competitività nelle volate di gruppo, anche se probabilmente non abbastanza per competere con i top class. Escluderlo tra i pretendenti alla maglia verde sarebbe stato comunque irrispettoso.

Tutti questi corridori, per puntare alla maglia verde, dovranno farsi trovare pronti nelle tappe pianeggianti, cercando sempre di prendere punti al traguardo e possibilmente anche negli sprint intermedi.

I velocisti atipici e i corridori da classiche

Michael Matthews (Team Sunweb) è stato colui che ha interrotto il dominio di Sagan con il successo nella speciale classifica lo scorso anno. Per riconfermarsi dovrà spingersi addirittura oltre. Se il suo terreno ideale sono le tappe miste, magari con un finale nervoso, sarà importante per lui anche prendere punti anche nelle volate a ranghi compatti, dove quest’anno non è apparso proprio brillante. Stesso discorso per il nostro Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), che all’ultimo Giro di Svizzera ha però dimostrato che, se ben pilotato, può mettere il bastone tra le ruote anche ai migliori sprinter del mondo. Entrambi cercheranno di rendere la corsa dura quando ce ne sarà l’occasione, perché staccare qualche velocista potrebbe permettere loro di guadagnare un bel bottino di punti.

Sulla stessa linea saranno Magnus Cort Nielsen (Astana) e Christophe Laporte (Cofidis), che non hanno la punta di velocità per impensierire i migliori del lotto, ma che in un percorso selettivo potrebbe essere tra i maggiori indiziati a centrare il bersaglio grosso. Proveranno a gettarsi nella mischia anche Andrea Pasqualon (Wanty-Groupe Gobert), Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e Thomas Boudat (Direct Energie) i quali dovranno essere bravi a sfruttare eventuali occasioni che capiteranno.

Per quanto riguarda gli uomini da classiche gli unici che sembrano poter avere le caratteristiche per inserirsi nella lotta alla maglia verde, sempre che ne abbiano voglia e motivazioni, sono Greg Van Avermaet (BMC) e Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), corridori esperti che potrebbero dire la loro sia nelle tappe miste sia in tappe più selettive, provando ad inserirsi in azioni dalla lunga distanza. Da valutare tuttavia quanta libertà di azione avranno visto che in squadra hanno corridori di primo piano per la classifica generale.

Borsino dei favoriti

***** Peter Sagan
**** Fernando Gaviria, Dylan Groenewegen
*** Arnaud Démare, Michael Matthews, Alexander Kristoff
** Edvald Boasson Hagen, Sonny Colbrelli, André Greipel, Marcel Kittel
* Mark Cavendish, Magnus Cort Nielsen, Daryl Impey, Christophe Laporte, Greg Van Avermaet

Un commento

  1. Con tutto il rispetto per laporte e impey ma se ci son loro per me è impossibile escludere alaphippe che potrebbe raccogliere tanti punti nelle tappe con gli strappi .. nelle tappe per le fughe … e forse anche nelle tappe di alta montagna… comunque per la vittoria a meno di eventi come l anno scorso nessuno può battere sagan

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