Analisi Percorso Parigi – Roubaix 2019: 29 settori e 54,5 chilometri di pavé formano l’Inferno del Nord

La Parigi-Roubaix 2019 chiude la prima tranche di classiche mantenendo quasi inalterato il suo percorso. La Regina delle Classiche si disputerà quest’anno domenica 14 aprile su una distanza identica a quella della scorsa edizione, vinta da Peter Sagan (Bora-hansgrohe) all’epoca in maglia iridata. 54,5 saranno i chilometri in pavé di una corsa iconica e unica nel suo genere, da sempre considerata per pochi eletti e che proietta nell’Olimpo dei grandi ogni suo vincitore. 29 saranno i settori di pavé da affrontare, gli ultimi 20 dei quali concentrati nei 100 chilometri finali.

L’Inferno del Nord si terrà come di consueto in quella che ora è la grande regione Hauts-de-France e non presenterà grandi cambiamenti, con partenza a Compiègne e arrivo nello storico Velodromo di Roubaix. Dal settore 23 fino all’arrivo è tutto confermato, mentre cambia leggermente la prima parte di tracciato con modifiche che verosimilmente non influiranno sull’economia della corsa. 25 le squadre al via della corsa organizzata da ASO, con 7 Wild Card ad affiancare le 18 squadre World Tour aventi diritto a partecipare per una startlist di altissimo livello.

Percorso Parigi – Roubaix 2019

La particolarità di una corsa leggendaria è quella di essere terribilmente selettiva senza presentare difficoltà altimetriche. Quella che giocoforza diventerà una gara ad eliminazione prende le mosse da Compiegne, da dove il gruppo procederà per 97 chilometri senza affrontare tratti in pavé. Il primo è quello di Troisvilles, accorciato a 900 metri contro i 2200 della passata edizione. Cambia inoltre l’ordine dei settori successivi, a cominciare da quello che da Biastre conduce a Viesly. I corridori transiteranno dove è collocata la stele in memoria di Michael Goolaerts, lo sfortunato corridore belga deceduto lo scorso anno a seguito di un arresto cardiaco avvenuto quando questo tratto si affrontava in senso inverso. Da lì si procede ancora in direzione opposta rispetto al 2018 affrontando il settore da Viesly a Quiévy (1500 metri) e poi quello da Quiévy a Saint-Python di 3700 metri.

Raggiunto questo settore si torna a procedere nella direzione del 2018 affrontando il settore di Vertain, assente un anno fa. Da qui in avanti il tracciato è il medesimo di dodici mesi or sono, con l’unica differenza rappresentata dalla lunghezza della Foresta di Arenberg, ricalcolata a 2300 metri. A partire dal settore che porta da Quérénaing a Maing, un tre stelle di 1600 metri, chi era in gara un anno fa non avrà problemi ad orientarsi. Da qui al traguardo mancano ancora 130 chilometri e il meglio deve ancora venire. Superati Maing-Monchaux-sur-Ecaillon e Haveluy-Wallers, 4100 metri complessivi per due tratti classificati rispettivamente quattro e tre stelle, la prima possibile svolta arriverà alla Trouée d’Arenberg. Per approcciare la famigerata e temuta foresta ci sarà infatti la consueta grande bagarre e sarà opportuno entrare nelle primissime posizioni per non trovarsi tagliati già fuori dai giochi per la vittoria finale.

Sebbene negli ultimi anni questo segmento mitico inserito sulla corsa nel 1968 non abbia pesato particolarmente sull’esito finale, affrontare davanti la Foresta significa mettersi al riparo da potenziale caduta o da rallentamenti provocati da altri corridori. Fisiologicamente da questo tratto usciranno davanti i migliori, mentre chi avrà perso qualche secondo dovrà sperare di trovare prontamente alleati e che davanti si guardino un po’. Dopo un breve tratto in asfalto, che negli ultimi anni ha riservato non poche sorprese tra cadute e attacchi, si giunge al settore di Wallers à Hélesmes (Pont Gibus, km 168) che conduce al lungo quattro stelle da Hornaing a Wandignies. Con i suoi 3700 metri questo tratto è il più lungo della giornata e può rappresentare un altro snodo cruciale, sebbene prima dell’arrivo ne manchino ancora 16.

Quelli che si affrontano subito dopo (Warlaing-Brillon, Tilloy-Sars-et-Rosières, Beuvry-la-Forêt-Orchies, Orchies e Auchy-lez-Orchies-Bersée) non sono particolarmente complicati, nonostante la presenza di due quattro stelle, ma arrivano in rapidissima successione e precedono il secondo cinque stellette: Mons-en-Pévèle. Tra i settori più suggestivi dell’Inferno del Nord, è considerato uno dei punti chiave sia per la sua durezza che per la distanza (48,5 chilometri) che separa dal traguardo. Chi ha gambe dovrà iniziare a scremare il gruppo dei migliori qui, soprattutto perché chi dovesse essere in riserva ma avere ancora qualche compagno a disposizione, avrebbe poi terreno fertile per rientrare approfittando di una fase successiva leggermente più semplice.

Superati altri sei settori molto semplici, ma posti in appena 18 chilometri, si arriva a Camphin-en-Pévèle, un quattro stelle di 1800 metri che viene succeduto dal Carrefour de l’Arbre. Sono questi i 2100 metri che potrebbero decidere, o quantomeno indirizzare in maniera quasi certa, la corsa. L’ultimo cinque stelle ha spesso fatto la selezione negli ultimi anni, col gruppo dei migliori che è uscito da qui involandosi verso il velodromo. Ovviamente in caso di gruppo ristretto diventa anche l’opportunità per “regolare” i conti, specie se davanti dovesse trovarsi qualche corridore particolarmente in condizione ma certo di essere battuto in un eventuale sprint.

Settori Pavé Parigi – Roubaix 2019

Altimetria e Planimetria Parigi – Roubaix 2019

Cronotabella Parigi – Roubaix 2019

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