Analisi Percorso Giro d’Italia 2019: Tante salite (7 arrivi in cima), ma crono decisive! Occhio alle tappe intermedie…
Il Giro d’Italia 2019 torna interamente nei confini nazionali. Da Bologna a Verona, la corsa rosa si aprirà e chiuderà con due cronometro individuali, ma non mancheranno le grandi occasioni per gli scalatori e i velocisti. Se il percorso è stato criticato per aver escluso l’Italia meridionale, di certo non può essere accusato di avere poche giornate all’insegna dello spettacolo, almeno sulla carta. In tutto sono 3578,8 i chilometri in programma, di cui quasi 60 a cronometro distribuiti in tre frazioni. Dall’11 maggio al 2 giugno ci sono quindi tutte le carte in regola per promuovere una battaglia epica tra tanti dei grandissimi nomi del ciclismo.
Percorso Giro d’Italia 2019
LA PRIMA SETTIMANA
Anche quest’anno la Grande Partenza del Giro d’Italia prevede una cronometro individuale, questa volta di una lunghezza di 8 chilometri per le vie di Bologna, con arrivo a San Luca dopo uno strappo impegnativo. Dalla città emiliana ci si muoverà poi verso Fucecchio (205 km), con i primi GPM ma un arrivo che dovrebbe sostanzialmente essere adatto ai velocisti, a meno di grosse sorprese nel finale. La salita di Montalbano, classifica come terza categoria, permetterà di stabilire anche la prima maglia azzurra. Rimane per gli sprinter anche la successiva Vinci-Orbetello (220 km), con un unico quarta categoria che non può fare selezione.
La classifica generale potrebbe tornare a movimentarsi con la successiva Orbetello-Frascati (235 km), a sua volta avara di asperità ma con un finale in leggera salita: gli ultimi due chilometri hanno una pendenza media del 4,4%, con un breve tratto al 7%. I velocisti potranno di nuovo tornare protagonisti unici nella Frascati-Terracina, frazione in linea molto corta con i suoi 140 km. I puncheur saranno chiamati in causa per la prima volta nella sesta giornata, che porterà la carovana da Cassino a San Giovanni Rotondo, con i suoi 238 chilometri. Il punto chiave sarà la Coppa Casarinella, seconda categoria di 15 km con una pendenza media del 4,4%. Da lì in poi ci saranno 18 chilometri mossi, che permetteranno agli inseguitori di cercare di ricucire. Ben più interessante il finale della Vasto-L’Aquila (185 km), un arrivo ricco di saliscendi che porta a un ultimo chilometro al 7,6% con punte all’11%.
I velocisti puri potranno tornare a farsi vedere con la successiva Tortoreto Lido-Pesaro (239 km), che apre il secondo week end di corsa. Un paio di quarta categoria nell’ultimo quarto di gara non dovrebbero pregiudicare una volata che appare per lo meno pronosticabile. Sarà poi molto interessante la cronometro dei vini di domenica, 34,8 km da Riccione a San Marino. Dopo 22 chilometri sostanzialmente pianeggianti, il percorso inizia lentamente ma inesorabilmente a salire, con 5 km tra il 6 e il 7%, prima di una breve discesa e dello strappo finale al 6% (con punte al 10%). Un tracciato molto impegnativo che segna sostanzialmente il giro di boa di questa edizione.
LA SECONDA SETTIMANA
Il primo giorno di riposo permetterà ai corridori di rifiatare e recuperare le energie spese nelle prime nove frazioni. Per di più il rientro in corsa non dovrebbe presentare grosse difficoltà, con i 145 chilometri da Ravenna a Modena piatti come una tavola da surf. Altra occasione per i velocisti dunque, ma attenzione ai possibili ventagli. Discorso sostanzialmente identico per la ben più lunga Carpi-Novi Ligure, che misura 221 chilometri ma resta priva di salite. La classifica tornerà a muoversi con la Cuneo-Pinerolo, tappa che ripercorre (solo per luogo di partenza e arrivo) la famosissima frazione vinta da Coppi nel 1949, da molti ritenuti l’attacco più bello della storia. I 158 km comprendono un’unica salita, il GPM di Montoso, ma molto impegnativa: si tratta infatti di un prima categoria di 8,8 km con una pendenza media del 9,5%, con la seconda metà costantemente sopra il 10%. Gli ultimi 20 chilometri pianeggianti potrebbero tuttavia scoraggiare gli attacchi dei favoriti.
La prima sfida importante tra gli scalatori si avrà con la Pinerolo-Ceresole Reale (196 km), disseminata di salite. La prima, il Colle del Lys (14,9 km al 6,4%), è posta all’inizio della frazione e potrà mettere solo fatica nelle gambe; la successiva, il Pian del Lupo (9,4 km all’8,7%), potrebbe invogliare qualche coraggioso, pur terminando ancora lontano dall’arrivo; il traguardo è invece posto al termine di un prima categoria di 20,3 km al 5,9% medio, ma molto irregolari. Il tratto centrale è sostanzialmente pianeggiante, mentre gli ultimi 6 chilometri sfiorano il 9%.
La frazione in linea più corta, da Saint-Vincent a Courmayeur, misura 131 km, che racchiudono in sé ben cinque salite, di cui due prima categoria. Il Verrogne, che termina a 80 km dall’arrivo, potrebbe essere trampolino di lancio per la fuga vincente, con i suoi 13,8 km al 7,1% di pendenza media. La bagarre si dovrebbe scatenare invece sul Colle San Carlo, 10,5 km al 9,8% di pendenza media. 16 chilometri di picchiata porteranno poi ai piedi del terza categoria finale, impegnativo sostanzialmente solo nella prima parte. Chiude la seconda settimana la Ivrea-Como (232 km), una sorta di classica all’interno del Giro d’Italia. Ghisallo, Sormano e Civiglio saranno protagonisti della corsa rosa, dopo aver infiammato per anni Il Lombardia. Le fatiche accumulate nei due tapponi precedenti potrebbero presentare il conto.
LA TERZA SETTIMANA
La terza settimana si apre con quella che può essere considerata la tappa regina di questa edizione. Da Lovere a Ponte di Legno il gruppo percorrerà 226 chilometri, con forse i due GPM più impegnativi di questa edizione, che saranno anticipati da due salite non repertoriate ma non per questo semplici. Dopo Passo della Presolana e Croce di Salven il gruppo si dirigerà infatti verso il Passo Gavia (16,5 km, media 8,00%, max 16,00%), Cima Coppi di questa edizione con i suoi 2618 metri di altitudine. Dopo la discesa si tornerà subito a salire verso un altro mostro alpino, quel Mortirolo che presenza le pendenze più arcigne di questa edizione lungo i suoi 11,9km in programma, con una pendenza media del 10,9%. Più semplice, ma dopo così tante fatiche nulla lo è, la salita verso il traguardo.
Non sarà una passeggiata neanche la successiva Commezzadura – Anterselva, che presenta tre a sua volta tre GPM che non bisognerà sottovalutare, soprattutto perché arriva dopo una durissima giornata da 5700 metri di dislivello complessivo. Le salite di Elvas (3,4km al 7,6%), Tereno (6,6 km al 7,6%) e Anterselva (5,5 km al 6,9%), per nominare solo i GPM, potrebbero così rivelarsi più duri e decisivi di quanto si possa pensare guardando solo l’altimetria o i singoli dati della salite.
Interlocutoria sarà Valdaora – Santa Maria di Sala, che presenta una prima parte movimentata, ma una giornata sostanzialmente tutta in discesa con gli ultimi 60 chilometri completamente pianeggianti. Ultima occasione per i velocisti rimasti, difficile pensare uno scenario diverso. Si ritorna a salire invece con la tappa che da Treviso porterà il gruppo a San Martino di Castrozza al termine di una lunga ascesa finale. Una tappa non durissima, ma in cui comunque bisognerà affrontare in precedenza Passo di San Boldo (6,3km al 6,8%) e Lamon (7,4 km al 3,7%). La salita conclusiva non è particolarmente impegnativa, ma si indurisce con il passare dei chilometri, puntando sempre più in alto, fino ad arrivare in doppia cifra. Con i suoi 151 chilometri è l’ultimo assaggio prima dell’ultimo tappone di montagna.
Da Feltre a Croce d’Aune ci si aspetta la grande bagarre degli scalatori, consapevoli poi di doversi difendere nella crono di Verona. 5200 metri di dislivello in programma lungo i 194 chilometri in programma, di cui ben 76,2 chilometri saranno in salita. A parte i primissimi chilometri, pianura praticamente non ce ne sarà nella micidiale successione dei cinque GPM in programma. Si comincerà con Cima Campo (18,7 km al 5,9%) per poi salire fino ai duemila metri del Passo Manghen (18,9 km al 7,6%), sfiorati poi anche dall’ancor più lungo Passo Rolle (20,6km al 4,7%). Salite non durissime, ma quando si arriva a certe quote i pericoli aumentano. Dopo una lunga discesa il doppio GPM finale con la salita a Croce d’Aune (11,1km al 5,5%) che proseguirà sino al Monte Avena (6,9km al 7,30%), ultimo traguardo per i grimpeur, ultimo appello per provare a cambiare le carte in tavola.
Chiusura dunque con la comunque importante cronometro di Verona. 17 chilometri impegnativi con la salita di Torricelle nella sua parte centrale. Dopo i primi 4,7 chilometri sostanzialmente pianeggianti e con poche curve si affronteranno i 4500 metri con pendenza media del 4,6%, fino a un massimo del 9%, che potrebbero essere tutt’altro che aneddotici. Segue una lunga discesa, più ripida nella sua prima parte e pedalabile sino ad arrivare all’ultimo chilometro, nuovamente pianeggiante. Una possibile passerella conclusiva se i distacchi saranno ormai definiti, oppure un ultimo lunghissimo sprint se la bagarre fosse ancora aperta.
PERCORSO GIRO D’ITALIA 2019 | |||||||
TUTTE LE SALITE | TAPPE CHIAVE | TAPPE DA NON SOTTOVALUTARE |
Elenco Tappe Giro d’Italia 2019
T | Data | Km | Partenza-Arrivo | Dislivello | Difficoltà |
1ª | 11 maggio | 8 | Bologna – Bologna/San Luca (crono) | 250 | *** |
2ª | 12 maggio | 205 | Bologna – Fucecchio | 1850 | *** |
3ª | 13 maggio | 220 | Vinci – Orbetello | 1550 | ** |
4ª | 14 maggio | 235 | Orbetello – Frascati | 2300 | ** |
5ª | 15 maggio | 140 | Frascati – Terracina | 1200 | * |
6ª | 16 maggio | 238 | Cassino – San Giovanni Rotondo | 2800 | *** |
7ª | 17 maggio | 185 | Vasto – L’Aquila | 2250 | ** |
8ª | 18 maggio | 239 | Tortoreto Lido – Pesaro | 1750 | *** |
9ª | 19 maggio | 34,8 | Riccione-San Marino (crono) | 750 | **** |
20 maggio | Riposo | ||||
10ª | 21 maggio | 145 | Ravenna – Modena | 150 | * |
11ª | 22 maggio | 221 | Carpi – Novi Ligure | 400 | * |
12ª | 23 maggio | 156 | Cuneo – Pinerolo | 1650 | *** |
13ª | 24 maggio | 196 | Pinerolo – Ceresole Reale/Lago del Serrù | 4500 | **** |
14ª | 25 maggio | 131 | Saint Vincent – Courmayeur | 4000 | ***** |
15ª | 26 maggio | 232 | Ivrea – Como | 3000 | **** |
27 maggio | Riposo | ||||
16ª | 28 maggio | 226 | Lovere – Ponte di Legno | 5700 | ***** |
17ª | 29 maggio | 181 | Commezzadura/Val di Sole – Anterselva | 3000 | *** |
18ª | 30 maggio | 222 | Valdaora/Olang – Santa Maria di Sala | 1100 | * |
19ª | 31 maggio | 151 | Treviso – San Martino di Castrozza | 2850 | *** |
20ª | 1 giugno | 194 | Feltre – Croce d’Aune/Monte Avena | 5200 | ***** |
21ª | 2 giugno | 17 | Verona Fiera – Verona (Arena) (crono) | 250 | *** |
3578,8 |
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