Giro d’Italia 2024, per Tadej Pogacar il vantaggio più alto da 60 anni, quasi 90 anni per ritrovare un big vincere così tanto

I numeri di Tadej Pogacar al Giro d’Italia 2024 sono impressionanti. Non solo in termini di presente, ma son qualcosa che entra di diritto nella storia della Corsa Rosa. Il dominio che ha evidenziato nel corso delle tre settimane del #Giro107 lo proiettano infatti tra i grandi di sempre, un posto che ormai, in appena cinque anni di carriera sembra rapidamente spettargli sempre più anche andando oltre il GT italiano. Per ritrovare prestazioni simili alla sua bisogna infatti andare molto indietro nel tempo, avendo superato ampiamente le migliori performance registrate in tempi recenti.

Il successo di ieri a Bassano del Grappa, ad esempio, vale doppio per il fenomeno sloveno. Con la sua quinta vittoria in Maglia Rosa, il leader della UAE Team Emirates Tadej Pogacar eguaglia infatti il record per un solo Giro di Learco Guerra (1934) e Eddy Merckx (1973), anche se Alfredo Binda nel 1927 vinse undici tappe da leader della generale quando la Maglia Rosa non era ancora stata istituita. Il trionfo costruito vicino alla sua Slovenia è stato inoltre la sesta affermazione personale dalla partenza di Torino, che non rappresenta un record assoluto, ma lo pone chiaramente a livelli molto alti.

Erano infatti venti anni che un corridore non vinceva così tanto (Alessandro Petacchi e le sue nove volate vincenti nel 2004), ma per risalire ad un uomo di classifica riuscire nell’impresa bisogna andare molto più in là. Quasi 90 anni… Ovvero fino al 1936, quando Giuseppe Olmo fu secondo, dietro a Gino Bartali, vincendo dieci tappe (lo stesso numero di Learco Guerra, poi vincitore, nel 1934, ma ovviamente una in meno del già citato Alfredo Binda 7 anni prima).

Come vi abbiamo già illustrato nelle scorse settimane, anche a livello di distacco sul secondo classificato si parla di vette che non venivano raggiunte da moltissimo tempo. Dopo aver superato nelle scorse settimane le due vittorie di Gilberto Simoni dei primi anni duemila, ieri si è riuscito nella non semplice impresa di mettersi alle spalle anche Ivan Basso, che nel 2006 aveva fatto stracciato la concorrenza, e ora bisogna andare 60 anni indietro per trovare qualcuno che ha fatto meglio. Chi ha letto i nostri precedenti articoli al riguardo sa già che si tratta di Vittorio Adorni, vincitore nel 1965 con 11’26” su Italo Zilioli. Poi si passa a tutto un altro ciclismo, con distacchi abissali che fino all’immediato dopo guerra non erano poi così inconsueti.

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