Giro d’Italia 2022, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2022.

TOP

Jai Hindley (Bora-hansgrohe): L’australiano aveva già mostrato segnali di ripresa in questo inizio di stagione dopo un 2021 negativo, ma oggi risorge definitivamente in quel Giro d’Italia che, quasi due anni fa, lo aveva lanciato tra i big. Pur non essendo probabilmente il più forte in salita, il 26enne si gestisce bene lungo l’ascesa conclusiva del Blockhaus, rientrando (assieme ad Almeida e Pozzovivo) sui migliori nel finale e decidendo di fare uno sprint di testa partendo a 250 metri dall’arrivo. Una scelta che paga, dato che ha la forza di resistere alla rimonta di Bardet e Carapaz, tornando così ad alzare le braccia al cielo.

Mikel Landa (Bahrain Victorious): Problemi meccanici, ai quali si aggiunge anche una caduta nella discesa del Passo Lanciano, non fermano lo scalatore basco, che quest’oggi è stato più forte di quella sfortuna che troppe volte nella sua carriera gli ha impedito di esprimersi al meglio. Al momento dell’attacco di Carapaz, a poco meno di cinque chilometri dalla conclusione, è il più reattivo a saltare sulla ruota dell’ecuadoriano assieme a Bardet, con i tre che si dimostrano i più forti in salita pur venendo ripresi nel finale da un terzetto di inseguitori. Lo spagnolo ci prova anche in prima persona, ma alla fine arriva un quarto posto in volata che consolida le sue ambizioni di classifica.

Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert): Prestazione quasi eroica quella dello scalatore lucano, che a quasi 40 anni e dopo aver trovato squadra solo a febbraio (e dopo tutti gli infortuni patiti in carriera) è lì davanti sul Blockhaus con gente che, come minimo, ha dieci anni meno di lui. Pur soffrendo sui cambi di ritmo, il classe 1982 riesce ogni volta a rientrare sugli altri mostrando il solito carattere e una buona condizione, concludendo poi lo sprint finale al sesto posto, migliore degli italiani all’arrivo e in classifica generale.

FLOP

Giulio Ciccone (Trek-Segafredo): Tutti si attendevano un suo show sulla salita di casa, ma iniziando l’ascesa finale l’abruzzese è uno dei primi big a perdere contatto, concludendo con più di nove minuti di ritardo dai migliori e dicendo addio alle ambizioni di classifica. Arrivato qui come capitano della sua squadra, ora il 27enne dovrà trovare il modo di dimenticare in fretta questa brutta giornata e dovrà provare a focalizzarsi su nuovi obiettivi. Il Giro è ancora lungo e di possibilità di lasciare il segno ce ne sono ancora molte.

Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco): Come da lui stesso ammesso prima della tappa, la botta al ginocchio presa qualche giorno fa in una caduta ha lasciato delle conseguenze, ma il tempo perso oggi sul Blockhaus è veramente tanto. Il britannico perde contatto dal gruppo a inizio salita, ma inizialmente sembra poter riuscire a contenere i danni, viaggiando a poche centinaia di metri dalla coda del gruppo. Alla fine, però, i minuti persi sul traguardo sono più di 11′, costringendo il 29enne a dire addio alle ambizioni di classifica.

Wilco Kelderman (Bora-hansgrohe): Una foratura lungo la discesa dal Passo Lanciano lo costringe a inseguire per qualche chilometro dopo aver cambiato velocemente la bici. Aiutato dai compagni di squadra, il neerlandese riesce a rientrare, ma in seguito, avvicinandosi alla salita finale e con il ritmo del gruppo già piuttosto alto, il 31enne decide nuovamente di cambiare la bici, riprendendo la sua. Il momento, però, è decisamente quello sbagliato, e il terzo classificato del Giro 2020 paga la sua scelta non riuscendo più a rientrare in gruppo dopo aver speso tante energie e naufragando a quasi 11′ da Hindley.

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