Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali: “Un anno difficile. Risultato va accettato così come è, complimenti ai giovani”

Vincenzo Nibali non può essere soddisfatto del suo Giro d’Italia 2020. Arrivato con grandi ambizioni a quello che era l’obiettivo più importante della sua stagione, pur con un approccio tutt’altro che semplice, il siciliano non è mai riuscito a lasciare il segno in questa edizione, attendendo una condizione che non è mai arrivata. Anzi, quando tutti si aspettavano che potesse essere il suo momento, quella terza settimana in cui spesso in passato è emerso, sono quest’anno venute a galla le difficoltà maggiori, che hanno portato il capitano della Trek – Segafredo a concludere la corsa con un amaro settimo posto, la sua peggiore prestazione alla Corsa Rosa negli ultimi dieci anni, dopo due vittorie e cinque podi complessivi.

È stato un anno difficile, complicato, nel quale abbiamo dovuto reinventare tutto, dalla preparazione al calendario ridotto, senza dimenticare l’avvicinamento finale al Giro – analizza, non senza comprensibile delusione – Il risultato di questo Giro va accettato così come è. È stato diverso dalle aspettative che avevo e, allo stesso tempo, mi sono dovuto confrontare con un gruppo di giovani rampanti a cui va il mio plauso per la bella performance, in primis al vincitore Teo Geoghegan Hart”.

Se il 2020 era un anno per lui di grandi aspettative, nel quale andare a caccia di record importanti, con obiettivi a livello nazionale e non solo, per lo Squalo dello Stretto è stato probabilmente il peggiore da molto tempo a questa parte. Il primo senza successi dal 2006, ma soprattutto nel quale non è mai sembrato all’altezza delle aspettative. Quelle del pubblico, ma anche le sue.

Di giustificazioni e attenuanti ce ne possono esser sicuramente molte, come dimostrano anche le sofferenze di molti dei suoi rivali di queste stagioni. Ma con la fine dell’anno arriverà, dopo un comunque meritato riposo fisico e mentale, anche inevitabilmente la necessità di fare bilanci. “Ora è il momento di archiviare questo anno così complesso, sia sotto il profilo sportivo che umano – aggiunge – Verrà poi il tempo di fare il punto con tecnici e squadra, di analizzare quello che è stato che, soprattutto, pianificare quello che sarà“. 

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