Giro d’Italia 2020, Jos Van Emden accusa: “Nel nostro primo hotel buffet aperto a tutti, un grave errore”

Gruppo sconvolto da numerosi casi di coronavirus oggi al Giro d’Italia 2020. Se la corsa prosegue, così non è stato per Mitchelton – Scott, la formazione più colpita dopo aver nei giorni scorsi già dovuto rinunciare per covid a Simon Yates, e Jumbo – Visma, formazione nella quale è risultato positivo Steven Kruijswijk, portando così alla decisione di ritirarsi da parte dell’intero team che non si è presentato alla partenza di Lanciano. Così non ha fatto invece la Sunweb di Michael Matthews, rispettando le regole di RCS Sport che non impone l’obbligo di rinuncia alla corsa. L’organizzatore italiano, per voce del direttore di corsa Mauro Vegni ha intanto confermato con fermezza che la corsa va avanti, ma è finito nell’occhio del ciclone in seguito alle dichiarazioni di Jos Van Emden, che ha raccontato di condizioni di sicurezza non proprio ideali in alcune circostanze.

In particolare il corridore neerlandese, che ha dovuto lasciare la corsa seguendo la sua squadra, punta il dito su quanto successo sin dai primi giorni di corsa, citando l’esempio del primo hotel in cui la squadra ha alloggiato, in cui alcuni spazi erano condivisi. “Già nel primo hotel in cui siamo stati le cose sono andate storte – spiegava ieri  il vincitore della crono finale del Giro 2017 a The Cycling Podcast – C’erano altre 4-5 squadre, non penso questo fosse un problema visto che siamo tutti nella stessa situazione e sicuramente hanno preso le loro precauzioni, ma in quell’hotel in cui eravamo c’erano anche la Polizia e il servizio neutro di assistenza, oltre a persone esterne, e mangiavamo tutti dallo stesso buffet. Penso questo sia stato un grave errore”.

Una situazione che l’esperto cronoman rivela non essere stata isolata, e che potrebbe avere portato al primo contagio dei giorni scorsi, ovvero quello di Simon Yates, che potrebbe essere stato quello da cui si sono poi originati i successivi. “Anche un corridore della Deceuninck – QuickStep mi ha mostrato immagini che di una situazione identica nel loro hotel – aggiunge – Anche la Mitchelton – Scott era in quell’hotel e non ho dubbi dove Simon Yates possa aver contratto il virus…”

Inevitabile dunque l’accusa ad organizzazione, ma probabilmente non solo: “Dieci squadre in due hotel, con anche altri ospiti. Così non va bene. Dovremmo essere protetti dalle persone che dirigono questo sport!”

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