Giro d’Italia 2020, João Almeida difende la rosa: “Oggi è stata durissima, non pensavo sarei potuto arrivare fin qui in rosa”

João Almeida difende la maglia rosa anche a Piancavallo. Il leader del Giro d’Italia 2020 è riuscito a mantenere la propria posizione in classifica generale, resistendo all’attacco di Wilco Kelderman e del Team Sunweb per 15 secondi. Il portoghese ha concluso in quarta posizione la frazione in linea più dura della seconda settimana, riuscendo a guadagnare terreno su tantissimi dei suoi rivali più accreditati per la classifica generale. Il capitano della Deceuninck-Quick-Step, che può contare su una squadra che tutto sommato si è dimostrata all’altezza della situazione, dovrà ora cercare di non perdere troppo terreno sulle montagne più dure della terza settimana, per poi provare a guadagnare qualcosa nella cronometro conclusiva verso Milano.

In effetti è stata durissima oggi, – ha riconosciuto al traguardo il giovane talento lusitano – davanti la velocità era molto elevata. Sono felicissimo di tenere la maglia, voglio sempre ringraziare il mio team. Dopo due settimane bisogna correre con intelligenza, conoscere il proprio corpo e non oltrepassare i propri limiti. Sono felice di avere ancora la maglia rosa alla fine della seconda settimana. Kelderman alla fine avrebbe potuto togliermela, ma sono riuscito a resistere per qualche secondo. Manca ancora un’intera settimana, in cui può succedere di tutto“.

Almeida ha poi riconosciuto con franchezza di aver dato tutto per poter proteggere il simbolo del primato, anche in un momento nel quale “Ero veramente al limite all’arrivo, tutto il mio corpo ha dato il massimo e a quel punto hai bisogno di riposare. Oggi è stata durissima per me. Essere ancora in maglia rosa è un sogno che si realizza, posso dirvi che negli ultimi giorni non pensavo sarei potuto arrivare fin qui. Ne sono molto felice e sono grato alla mia squadra”. Il giorno di riposo arriva nel momento migliore per la maglia rosa, che dovrà recuperare le energie per battagliare sulle Alpi.

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