Giro d’Italia 2018, spunta la grana Sicilia… Percorso da ridisegnare?
Il percorso del Giro d’Italia 2018 rischia di essere stravolto nel suo ritorno nel Belpaese. Malgrado fosse sostanzialmente ufficiale, infatti, il passaggio dalla Sicilia potrebbe saltare a causa dell’avvicendamento politico che si è compiuto a livello politico questo fine settimana. I vertici di RCS Sport avevano infatti raggiunto un accordo con la giunta precedente, ma ora dovranno capire quali sono le intenzioni dei nuovi vertici alla Regione, se hanno ancora intenzione di investire nella Corsa Rosa oppure se sarà necessario trovare altre soluzioni.
Quello che doveva essere il piano B alla seppur remota ipotesi che potesse saltare la Grande Partenza da Gerusalemme, ha dunque bisogno a sua volta di una soluzione alternativa. Ovviamente, la questione era stata già in qualche modo anticipata dagli organizzatori (assume anche in quest’ottica un senso diverso l’inusuale ritardo per la presentazione ufficiale), che hanno già vagliato alcune ipotesi, pensando a questo punto ad una variante che non snaturerebbe più di tanto l’economia complessiva della corsa, soprattutto per quanto riguarda la sua logistica iniziale.
Invece della Sicilia, si potrebbe infatti ripartire dalla Puglia, come fu già nel 2014, quando il gruppo arrivò direttamente nel tacco dall’Irlanda. Una soluzione di questo tipo permetterebbe dunque di non dover stravolgere le frazioni successive alla tre giorni di gara nell’isola, che verrebbe così quasi interamente soppiantata da alcune frazioni in un regione che altrimenti, secondo le indiscrezioni filtrate sinora, sarebbe appena sfiorata. Logisticamente, ancor più facile potrebbe così essere il trasferimento verso la Calabria, dove le indiscrezioni filtrate sinora ponevano la tappa successiva.
Potenzialmente, una bella gatta da pelare per Mauro Vegni, a sole tre settimane dalla presentazione ufficiale di un percorso che rischia così anche di perdere la sua prima grande salita, considerando che difficilmente si potrebbe trovare una sostituzione per l’Etna, sul quale ci si aspettava nuovamente il primo grande confronto fra i big. D’altro canto, una salita in meno potrebbe anche non dispiacere ad alcuni candidati (specialmente se questo permettesse di arrivare un po’ più scarichi ad inizio corsa, con un notevole risparmio di energie)…
Si tratta tuttavia di uno scenario che i vertici di RCS Sport sperano di poter lasciare esclusivamente nel campo delle ipotesi. La speranza è infatti che il neoeletto presidente Nello Musumeci possa mantenere quanto concordato dalla precedente legislatura. A breve arriveranno i contatti dunque con il nuovo interlocutore, al quale verrà illustrato concretamente il progetto già immaginato, con l’auspicio che sappia apprezzare l’importanza e i benefici della corsa come veicolo di promozione e sviluppo della regione.
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