Giro d’Italia 2018, Israele minaccia di annullare la Grande Partenza

Il Giro d’Italia 2018 potrebbe non partire più da Gerusalemme? Sembra uno scenario assurdo, peraltro dopo la presentazione ufficiale del percorso di ieri, ma da Israele l’ipotesi è concreta. La polemica è scoppiata all’interno dello stesso governo israeliana, con un comunicato congiunto dei ministri dello sport e cultura Miri Regev e del turismo Yariv Levin,che avvertono come “nella misura in cui nel sito del Giro non sarà cambiata la definizione che qualifica come punto di partenza West Jerusalem, il governo israeliano non parteciperà alla iniziativa”.

Nodo della questione è proprio la dicitura Gerusalemme Ovest, che costituirebbe “una infrazione delle intese col governo israeliano” visto che “Gerusalemme è la capitale di Israele, non vi sono Est e Ovest“. Un problema concreto che, secondo quanto riporta il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom vedrebbe coinvolto anche il ministro per le questioni strategiche, tanto che “se ciò non sarà cambiato, Israele non parteciperà all’evento”.

Quello che da fuori potrebbe sembrare un problema di sola nomenclatura, ha al suo interno una questione politica di grande importanza nel paese visto che, secondo quanto riportano i due ministri firmatari del comunicato, RCS Sport avrebbe optato per una dicitura assecondando “pressioni di elementi filo-palestinesi, che vorrebbero sottolineare che Gerusalemme Est non fa parte di Israele”.

A questo punto la richiesta è dunque di cambiare ufficialmente la dicitura in tutti i contesti della manifestazione. Non dovrebbe essere così difficile, ma intanto alcuni giornali locali danno già come possibile “l’annullamento del Giro in Israele” che “potrebbe essere annullato” in seguito a questa nomenclatura, considerata offensiva.

Un commento

  1. Magari fosse vero! Così si potrebbe ritornare a un vero Giro d’Italia visto che Vegni ha sempre sostenuto che, qualora ci fossero dei problemi, avrebbe pronta l’alternativa per le prime tre tappe. Sono un convinto sostenitore degli ebrei ma non di Israele che pretende di fare suoi tutti i territori da sempre appartenuti ad altre etnie.

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