Se hai la forza, la capacità di fare sacrifici e allenarti, non esiste età nel ciclismo – ha scritto sul suo profilo Facebook – I giovani di oggi non arriveranno più all’età di un Visconti o Valverde, perché vogliono tutto e subito. Nella categoria juniores (17-18 anni) sono già professionisti, arrivano a 26/27 anni e sono finiti come corridori. Hanno più richieste loro che i professionisti, ci rendiamo conto a che livelli siamo arrivati? C’è qualcosa che non va, colpa anche nostra lo dico con tutta franchezza. Come puoi diventare professionista se lo sei già da juniores e ti alleni con gli SRM e i Watt? Un giovane deve crescere tranquillamente, senza stress, deve andare a scuola e allenarsi, e se vuole tirare anche due calci al pallone, ci deve andare, così diventerà un corridore. Io quando ero juniores, mangiavo le lasagne e andavo a correre con una bicicletta pesante. Quello era il ciclismo. Oggi invece bici leggere, ruote leggere, potenziometro…”.