Saint-Michel-Auber 93, Romain Feillu guarda al futuro: “Non mi interessa fare il direttore sportivo”

Romain Feillu aveva annunciato da tempo che si sarebbe ritirato al termine di questa stagione. Il corridore francese aveva già cominciato il percorso biennale per ottenere il DEJEPS (Diplôme d’État Jeunesse, Éducation Populaire et Sport) per poter diventare un educatore nello sport a cui si è dedicato per tanti anni. Infatti, passato professionista nel 2007 con la maglia dell’Agritubel, nel corso della sua carriera ha militato per tre stagioni in un team World Tour, la Vacansoleil, prendendo parte a cinque Tour de France ed al Giro d’Italia 2012. Lentamente ha poi iniziato a a retrocedere, fino al passaggio negli ultimi anni in una formazione continental.

“Sto bene, ho smesso – ha detto in un’intervista a DirectVelo – Avevo perso molta competitività negli ultimi anni. Anche a livello di programma, ero molto più spesso a casa. È stato un passaggio graduale. Ho iniziato il DEJEPS, pian piano preparo il mio futuro, avrò i test a febbraio-marzo. Ci sto lavorando. Trascorro del tempo anche con la mia famiglia. Sto preparando i progetti per il prossimo anno”.

L’oramai ex corridore della Saint Michel-Auber 93 non è interessato a una carriera da direttore sportivo: “Sono più attratto dalla parte delle pubbliche relazioni che dall’essere un direttore sportivo. Il DEJEPS è interessante per avere nozioni di allenamento più avanzate rispetto all’esperienza che ho accumulato durante la mia carriera”.

Infine Feillu fa un bilancio della sua lunga carriera: “Sono stati buoni soprattutto i primi anni a livello sportivo. È chiaro che sono stati i migliori per me. Ho avuto seri problemi al ginocchio quando ero giovane dopo un incidente stradale e ho avuto un intervento chirurgico. Quando sono diventato professionista, avevo davvero il coltello tra i denti. Ho avuto l’impressione di arrivare tra i professionisti in ritardo rispetto a quello che potevo. Ho dato molto per quattro-cinque anni fino al 2011. Nel 2012, ho avuto la delusione di non disputare il Tour de France. Non ero presente nemmeno nel 2013 a causa di questi problemi al ginocchio. Ho la sensazione di aver fatto un grande inizio di carriera. Dopo, ho dovuto rallentare per poter continuare, ma più per il piacere che per la performance. L’ho fatto di nuovo nel 2014, l’unica stagione che ho finito senza avere problemi al ginocchio. Forse le mie gambe avrebbero potuto permettermi di fare meglio, mi sento un po’ frustrato per questo”.

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