Morte Davide Rebellin, attesa per la super-perizia (che potrebbe non essere svolta) mentre il camionista cambia avvocato

Situazione in stallo al momento riguardo le indagini sulla morte di Davide Rebellin. La Procura di Vicenza prosegue i suoi lavori con grande rispetto per la privacy, mantenendo riserbo sull’evoluzione delle indagini. In particolare, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, “non sono state fatte comunicazioni in merito” alla attesa super-perizia che si attende dopo anche i risultati dell’autopsia che hanno confermato le cause della morte. In assenza di malori o altre problematiche del corridore, era stato confermato che il decesso era stato provocato da un “politrauma toracico e addominale da schiacciamento”.

A più di due mesi dall’incidente fatale che ha stroncato la vita del 51enne vicentino, primo al mondo aver conquistato il Trittico delle Ardenne in una sola settimana nel 2004, il camionista tedesco indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso è sempre a piede libero. Il 62enne ha intanto cambiato avvocato, passando da Andrea Nardin, avvocato d’ufficio a cui era stato affidato inizialmente il caso, ad Antonio Salzano, scelto dunque da Rieke. Secondo quanto riporta il quotidiano rosa  “finora nei confronti di Rieke non è stato spiccato il mandato di arresto europeo e il camion non è stato messo sotto sequestro” mentre il Giornale di Vicenza riferisce che “la polizia tedesca ha fatto alcune foto del mezzo nel corso di un accertamento su delega della magistratura italiana”.

Tuttavia, al momento la situazione è comunque ancora piuttosto ferma e il legale della famiglia Rebellin, Davide Picco, “ha intanto confermato alla Gazzetta che non ha avuto finora contatti con l’avvocato Salzano”. Emerge inoltre anche la possibilità che non venga più effettuata la super-perizia. Se, infatti, la telecamera del ristorante La Padana, nel cui parcheggio antistante è avvenuto l’incidente, avesse ripreso quanto successo, potrebbe infatti non servire una perizia aggiuntiva.

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