Alpecin-Fenix, Mathieu van der Poel racconta il suo nuovo stile di corsa: “Gli attacchi stupidi sono divertenti, ma mi hanno fatto perdere molte corse”

Le classiche di quest’anno ci hanno mostrato un Mathieu van der Poel diverso in gara. Dopo anni in cui il portacolori della Alpecin – Fenix si era messo in mostra con attacchi folli dal punto di vista tattico che a volte ha pagato caro, quest’anno ha corso in maniera molto più ragionata. Emblematico quanto successo al Giro delle Fiandre: dopo che l’anno scorso era andato all’attacco su tutti i muri per togliersi di ruota un Kasper Asgreen che poi lo ha battuto in volata, quest’anno ha lasciato a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) il ruolo dell’attaccante, per poi vincere la corsa proprio nel modo in cui 12 mesi prima l’aveva persa.

Il quattro volte campione del mondo di ciclocross ha parlato di questo ai microfoni di Sporza: “È sempre più per il palmarès. Ho realizzato che questi stupidi attacchi, come quello in solitaria alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne dello scorso anno, sono divertenti, ma possono costarmi la vittoria. Se avessi corso in maniera più astuta, probabilmente avrei vinto quella gara”.

“Il mio modo di correre mi ha comunque anche portato tanto – ha aggiunto l’olandese che negli anni è stato autore di imprese che rimarranno nella storia del ciclismo come quella alla Tirreno-Adriatico dello scorso anno – Probabilmente altre corse non le avrei vinte se fossi stato più astuto. Il livello, però, ora è così alto che è quasi impossibile correre stupidamente“.

Prima di puntare su Giro d’Italia Tour de France, il classe 1995 ha anche tracciato un bilancio di quello che è stato il suo ritorno alle gare dopo i problemi alla schiena: “Senti sempre dire che i corridori realizzano quanto amano il ciclismo solo dopo un problema fisico ed è vero. Adesso amo di nuovo il ciclismo e gli allenamenti. Gli ultimi anni li ho vissuti da una corsa all’altra e ho avuto poche occasioni per allenarmi. Mi piace questo, ma adesso ho visto che un po’ di riposo può anche essere buono“.

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