Ineos, Dave Brailsford su Egan Bernal: “Tutte le storie hanno alti e bassi, ma è uomo chiave e lo vogliamo nel nostro futuro”

La Ineos Grenadiers non vuole separarsi da Egan Bernal. A confermare la voglia di continuare con il colombiano è Dave Brailsford, che in questi giorni ha ribadito anche la sua intenzione di restare nella squadra che ha fondato nel 2010. Il dirigente britannico ha spiegato infatti chiaramente la sua voglia di proseguire con il colombiano, delle cui prestazioni spiega di essere completamente soddisfatto per quest’anno, sottolineandone il grande impegno e la spettacolarità nel modo di correre, tanto al vittorioso Giro d’Italia, quanto nella meno fortunata rincorsa alla Vuelta a España.

“Siamo nel terzo anno di un contratto di cinque anni con Egan Bernal – spiega a juancharry – Quindi avremo altri due anni prima che finisca il contratto. Siamo fieri di lui, è un corridore eccezionale. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con i corridori colombiani. Ha già vinto il Tour e ha confermato quanto è straordinario nel modo in cui ha vinto il Giro quest’anno. È uno dei nostri uomini chiave e vogliamo che faccia parte del nostro futuro”.

Le voci che vogliono una separazione per il prossimo anno ricevono così una spazzata, anche se il campo non è completamente sgombero visto che si lascia spazio alle interpretazioni riguardo eventuali malumori dell’ex Androni – Sidermec, che la smentita del suo agente Giuseppe Acquadro non avevano del tutto dissipato. Un dubbio che le parole al miele di Brailsford non sciolgono, confermando comunque che qualche problema recentemente c’è stato. “Anche se ha due anni di contratto mi piacerebbe che rimanesse anche di più – aggiunge – Tutte le storie hanno sempre dei momenti di alti e bassi. Noi comunque siamo molto felici e sono sicuro anche lui”.

Rifiutando di pensare alla partenza del proprio corridore, il 57enne spiega dunque che presto si siederanno attorno al tavolo “per cominciare a pianificare il 2022”, confermando la sua piena soddisfazione sulle prestazioni del classe 1997: “Ha lavorato durissimo in inverno e la sua prestazione al Giro è stata fantastica. Poi non bisogna dimenticare che ha avuto il covid e penso che questo cambia la tua stagione. È arrivato alla Vuelta, migliorando nel corso delle tappe e questo anche è stato impressionante. Mi è piaciuto molti come ha corso nel finale della Vuelta, crescendo e correndo con aggressività”.

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