CicloMercato 2020, la Trek colpisce al cuore ma la Bahrain rilancia per convincere Nibali a restare

Vincenzo Nibali con il cuore sempre più verso la Trek – Segafredo. L’incontro avvenuto ieri è andato molto bene, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, e sarebbe questa ormai l’intenzione del siciliano per quello che sarà presumibilmente il suo ultimo contratto da ciclista professionista. Classe 1984, lo Squalo dello Stretto insegue due grandissimi sogni per coronare la sua splendida carriera, entrambi il prossimo anno: le Olimpiadi di Tokyo e il Mondiale di Martigny. Appuntamenti in cui potrebbe finalmente coronare le sue grandi ambizioni in maglia azzurra, l’unica che sinora non è mai riuscito a portare al successo. Se l’intesa con il nuovo team sembra sempre più vicina, la Bahrain – Merida tuttavia non ha intenzione di restare a guardare e perdere il suo padre fondatore, elemento centrale del progetto.

“Non vogliamo perdere Nibali, sarebbe folle il contrario — racconta il team manager Brent Copeland alla Gazzetta — Gli abbiamo offerto due anni di contratto (invece di uno: la prima proposta, ndr), e in ogni caso Erzen è stato sempre chiaro: finché Vincenzo avrà la maglia del Bahrain, il principe pretende che tutto lo staff sia a sua disposizione. Questa settimana anche McLaren (proprietaria del 50% della società, ndr) verrà coinvolta nella trattativa ed entro la fine del mese presenteremo la nostra proposta ufficiale di rinnovo. Credo che alla presentazione della squadra il 21 febbraio ci sarà un altro incontro con Vincenzo”.

La situazione è dunque ancora totalmente da definire, nulla è stato firmato (anche perché da regolamento non è possibile). Da settimane e mesi si parla delle numerose opzioni del siciliano, con le ipotesi Sky, ormai tramontata visto il ritiro dello sponsor, e UAE Team Emirates, passata in secondo piano a questo punto vista la forte italianità anche del progetto guidato da Luca Guercilena, che sembrano lontane. Sul tavolo restano tuttavia ancora due opzioni. Due grandissime squadre che vogliono Vincenzo Nibali al centro del loro progetto (assicurando così anche garanzie per i suoi fedelissimi, dal fratello Antonio al preparatore Paolo Slongo, passando per il fisioterapista Michele Pallini, il medico Emilio Magni e l’osteopata Gianluca Carretta).

A convincere il faro del movimento italiano potrebbe essere prima di tutto l’aspetto emotivo, non solo economico (si parla comunque di un pacchetto sostanzialmente di quattro milioni di euro l’anno in entrambi i casi). La possibilità di chiudere la carriera in una squadra di fortissima matrice italiana, non solo nell’aspetto sportivo e manageriale, facendo di lui un simbolo in questa direzione è sicuramente più che allettante per un corridore che ha sempre tenuto in grande considerazione e rispetto il suo ruolo, consapevole della fase delicata in cui versa il nostro ciclismo, ormai privato di squadre di massima divisione e con sempre meno professionisti.

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