Trek-Segafredo, Lizzie Deignan insignita come Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico: “Orgogliosa, c’è stato un grande cambiamento nei confronti delle atlete-madri”
Nel 2022 non ha corso. E non tornerà a farlo, probabilmente, prima di maggio 2023. Ma quello che ha fatto, e sta facendo, Elizabeth Deignan rimarrà impresso nella storia del ciclismo femminile. L’inglese, di Leeds, ha scelto di interrompere la sua carriera nel 2018, quando era già una campionessa nel pieno della carriera (Mondiale 2015 e Giro delle Fiandre 2016 fra i vari successi nella sua bacheca) per sostenere una gravidanza. Con una tifosa in più, la piccola Orla, la britannica è tornata alle competizioni e lo ha fatto alla grande, vincendo, fra le altre cose, la Liegi-Bastogne-Liegi 2020 e, soprattutto, la prima – storica – Parigi-Roubaix femminile, nel 2021.
Dopo il trionfo nel velodromo di Roubaix, Deignan si è fermata di nuovo, per dare alla luce Shea. Ma la britannica ha intenzione di tornare a gareggiare, lasciando magari il segno in altri Albi d’oro. Il tutto con il grande sostegno della sua squadra, la Trek-Segafredo, che le ha allungato il contratto fino a fine 2024. Il cammino di Deignan di questi anni è stato di grande ispirazione nel mondo del ciclismo, e dello sport in generale, femminile, e ha riscosso grande interesse anche in ambito extra-sportivo, al punto tale che l’iridata di Richmond 2015 è stata insignita della carica di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, riconoscimento riservato a persone che “che abbiano dato prestigio al Regno Unito e al Commonwealth in ambito artistico, culturale, sportivo, economico, scientifico ed educativo”.
“Sono orgogliosa – le parole della 34enne di Leeds raccolte da The Indipendent – Vedere riconosciuto così quello che ho fatto nel ciclismo è molto più di un risultato. Sarà sicuramente una cosa più duratura: quando avrò 50-60 anni, avrò ancora il mio MBE (l’acronimo inglese per la carica di Ordine al Merito – ndr), anche se i miei successi saranno ormai lontani. Se sono stata un modello per altre donne? Lo spero, anche se io non ho mai avuto la pretesa di ispirare altri: ho sempre avuto solo motivazioni personali, quella di raccogliere risultati e quella di costruire una famiglia. Quello che è venuto di conseguenza è stato casuale”.
Deignan progetta di rientrare alle corse a maggio 2023: “Ma chi lo sa? Io vorrò gareggiare quando potrò contribuire ai risultati della squadra e aiutare le compagne. La volta precedente volevo tornare in gara solo quando mi sarei sentita pronta per vincere io stessa, ma stavolta mi sento molta meno pressione addosso. Non devo dimostrare nulla, quindi potrei anche tornare in gara prima di maggio”.
Inevitabile un commento sulla situazione attuale delle atlete-madri: “Mi piace pensare di aver spinto altre donne a pensare che le due cose non devono essere necessariamente separate. E anche – le parole di Deignan – a indurre gli sponsor e le squadre a rendersi conto che è una cosa fattibile e che può essere sostenuta in maniera positiva. Le reazioni alla mia prima maternità e quelle successive alla seconda non avrebbero potuto essere più diverse: nel 2018 c’erano un sacco di persone che dicevano che stavo chiudendo la mia carriera quando ero ancora al top e si chiedevano per quale motivo mi aspettassi supporto dalla squadra o diritti contrattuali. Nel 2021, invece, solo un sacco di congratulazioni. Non c’è mai stato il dubbio che la Trek-Segafredo mi avrebbe sostenuto. Penso di aver aperto una strada, quella che impedisce alle atlete di essere trattate come lo fui io nel 2018”.
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