Tour des Pyrenées 2023, le ragazze si fanno sentire: scoppia una giusta protesta per l’assenza di sicurezza

Dopo una prima tappa pesantemente segnata dai pericoli, la seconda tappa del Tour des Pyrenées 2023 viene neutralizzata quasi per intero. Dopo gli incredibili pericoli corsi ieri tra auto e bus in transito sul percorso di gara, completamente aperto tanto che pedoni attraversavano tranquillamente ignari che vi fosse una corsa in atto, anche oggi la situazione è rapidamente apparsa preoccupante. Malgrado le rassicurazioni ricevute e le fitte conversazioni avvenute tra CPA, organizzazione e UCI, le atlete hanno visto nuovamente uno scenario simile a quello di ieri, con auto e moto sul percorso. Iniziata con una neutralizzazione dei primi 25 chilometri, la giornata è stato così segnata dalla sacrosanta protesta delle ragazze, che si sono fermate in mezzo alla strada a poco più di 50 chilometri dalla conclusione.

A reclamare a gran voce la discussione sono state le atlete della Human Powered Health, in particolare Marjolein van’t Geloof e Audrey Cordon-Ragot,  con quest’ultima che ha fatto da mediatrice con l’organizzazione per trovare una soluzione che potesse ben rappresentare la rabbia delle ragazze, senza danneggiare volontari e pubblico. Dopo un momento concitato, in cui è probabile che non tutte siano riuscite a comprendere pienamente le proposte fatte, le ragazze hanno deciso di comune accordo che sarebbero ripartite, ma solo neutralizzando la corsa sino ai piedi dell’Hautacam, salita mitica che sicuramente in molte avevano anche voglia di correre.

Dopo il voto fatto sul momento si è così deciso di ripartire, lasciando chiaramente la possibilità a chi voleva fermarsi di non ripartire, pur con la consapevolezza che questo avrebbe significato il ritiro dalla corsa. Il gruppo è così ripartito compatto verso i piedi della salita conclusiva, con una ulteriore neutralizzazione che si è poi interrotta solo in salita, dove la sicurezza sarebbe stata decisamente garantita.

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