Mondiali CX Tabor 2024, Mathieu Van Der Poel: “Nel ciclocross non mi resta molto da vincere a parte il mondiale. La mia attenzione è sempre più su strada e MTB”

Riguardo alla gara di oggi, il 29enne ha aggiunto: "Non ho corso alcun rischio, sarebbe stato un peccato perdere il mondiale dopo una stagione del genere"

Mathieu Van Der Poel chiude in bellezza la stagione di ciclocross conquistando la prova uomini élite dei Mondiali di Ciclocross di Tabor 2024. Il fenomeno neerlandese ha rispettato il pronostico della vigilia e si è imposto nettamente in quello che era il principale obiettivo del suo inverno, andando ad aggiungere un’altra maglia iridata alla sua collezione e ottenendo il suo sesto titolo nella specialità, a solo un’affermazione dal record di sette successi di Eric De Vlaeminck. Una vittoria praticamente mai in discussione e arrivata dopo una gara nella quale il 29enne ha fatto il vuoto sin dal via, lasciando a più di mezzo minuto il connazionale Joris Nieuwenhuis e a più di un minuto il belga Michael Vanthourenhout.

“È tanto dire che mi sia stato tolto un peso dalle spalle. Ma sono felice – ha dichiarato Van Der Poel a WielerflitsSarebbe stato un peccato perdere il titolo mondiale dopo una stagione del genere. Sono riuscito a rimanere abbastanza calmo. La situazione era diversa rispetto al mio primo Campionato del Mondo tra gli élite a Tabor. Naturalmente, bisogna correre la gara e non sempre vince il favorito, come abbiamo visto in passato. È un percorso dove può succedere di tutto, quindi sono felice di essere arrivato al traguardo senza problemi“.

Non ho corso alcun rischio – ha proseguito il neerlandese – Ho corso in modo controllato, quella era la cosa più importante. Sarebbe stato molto stupido avere un incidente o perdere il titolo mondiale a causa di una gomma a terra. In molti punti si potevano vedere alcune pietre che venivano sollevate. Ho preso quei passaggi con calma e ho continuato dove potevo”.

Nei giorni scorsi, si è parlato molto del fatto che quello di Tabor potrebbe essere stato l’ultimo mondiale di ciclocross del 29enne, che però ha preferito non sbilanciarsi a riguardo: “Non lo deciderò da solo, ma ne parleremo. Il ciclocross è qualcosa che richiede molta energia e tutto ciò che ne deriva. La mia attenzione si sta spostando sempre più sulla strada e sulla mountain bike, e nel ciclocross non mi resta molto da vincere a parte il titolo mondiale. Se si scopre che posso migliorare ancora saltando il ciclocross, lo farò. Ma se continuerò a farlo, sarà sempre come ho fatto quest’anno”.

L’unico stimolo che potrebbe convincerlo a impegnarsi ancora un paio di stagioni nel ciclocross è proprio quello di battere il record di De Vlaeminck: “Penso che sia l’unica motivazione per ricominciare a correre in inverno. Il resto della stagione di ciclocross non è importante. C’è solo una gara che conta ed è il campionato del mondo“.

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