Ciclocross, l’UCI “chiama” alle gare Tadej Pogačar: “Lui qualche gara la farebbe, ma la sua squadra non glielo permette…”

La nuova stagione di ciclocross è appena iniziata e i circuti più rilevanti del panorama internazionale hanno già vissuto alcune giornate molto spettacolari. Intorno alla disciplina invernale delle due ruote, però, c’è l’ambizione di allargare ulteriormente i suoi contorni e l’interesse generale nei suoi confronti. E quale miglior modo per farlo se non coinvolgendo colui che in questo momento è l’assoluto dominatore del ciclismo su strada, Tadej Pogačar? Qualche anno fa lo sloveno si era concesso qualche isolata apparizione fra fango e ostacoli, ma, ultimamente, non si sono viste maglie della UAE Emirates XRG in gare appartenenti a questo contesto.
A provare ad avvicinare il nome di Pogačar al ciclocross è il direttore delle operazioni sportive dell’Unione Ciclistica Internazionale, Peter Van Den Abeele: “Non dobbiamo dimenticare che Tadej è stato in passato un interprete delle gare di ciclocross – le sue parole in un’intervista concessa a Nieuwsblad – È la sua squadra che non gli permette di farlo, altrimenti lui sarebbe già tornato a fare qualche corsa…”
In attesa di vedere il bi-iridato su strada correre a piedi con la bici in spalla in mezzo al fango, l’UCI può comunque tracciare un quadro confortante per lo sviluppo della disciplina: “Fra Belgio e Paesi Bassi, il ciclocross è sempre molto vivace, ma a me fa piacere che stia guadagnando popolarità fuori da queste zone – ancora Van Den Abeele – I Mondiali di Liévin 2025 sono stati un grande successo, la tappa di Coppa del Mondo di Benidorm (Spagna) è diventata un grande evento e quella di Tabor (Cechia) rimane una classica. Ma non si può fare a meno di notare che le gare nelle Fiandre sono quelle che fanno maggior presa sul pubblico”.
Da ricordare che proprio l’UCI ha introdotto recentemente una nuova norma, quella che prevede il conteggio nelle classifiche mondiali a squadre dei punti ottenuti anche “fuori-strada”, gare di ciclocross comprese: “Ovviamente uno come Wout van Aert non potrà cambiare granché per la Visma|Lease a Bike, ma le cose si faranno interessanti per le squadre più piccole. Ad esempio, quest’anno la Jayco-AlUla aveva in squadra il campione del mondo di mountain bike (Alan Hatherly – ndr). E ho visto che la Ef Education-EasyPost ha appena aperto la sua ‘filiale’ di ciclocross”.
Van Den Abeele aggiunge: “Sono tutti passi, piccoli, nella giusta direzione, ma l’emblema di quello che dovrebbe essere la miscela delle specialità sono le squadre dei fratelli Roodhooft (che su strada guidano la Alpecin-Deceuninck – ndr). Loro hanno specialisti della pista, interpreti della mtb, ciclocrossisti. Così si fa vedere che un corridore giovane può debuttare in una disciplina secondaria, rispetto alla strada, e poi diventare uno dei migliori al mondo su strada. Sono le cose che già pensavano e facevano Eric e Roger De Vlaeminck già quarant’anni fa”.
| Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming ![]() ![]() |









