UAE Team Emirates, Davide Formolo pronto a tornare a fare il capitano: “Mi giocherò molto di più le mie carte il prossimo anno”
Davide Formolo è già concentrato sul Giro d’Italia 2022. Dopo aver lavorato spesso per Tadej Pogacar l’anno scorso, adesso per il veronese della UAE Team Emirates sembra essere arrivato il momento di tornare a pensare più a se stesso. Corridore in grado di chiudere nei primi dieci i Grandi giri e sul podio classiche come la Liegi-Bastogne-Liegi, il classe 1992 potrà correre con maggiore libertà il prossimo anno, con la Corsa Rosa come uno dei suoi grandi obiettivi, nella quale dare tutto. Come ha raccontato a CyclingNews il suo focus sarà, almeno in termini di grandi giri, tutto sulla corsa di casa (che tra l’altro si concluderà nella sua Verona), mentre non è prevista una sua partecipazione al Tour de France 2022.
“Normalmente, non dovrei fare il Tour il prossimo anno e punterò sul Giro – ha dichiarato l’ex campione italiano, che in squadra troverà comunque Joao Almeida come uomo di riferimento per la classifica generale, lasciando a lui probabilmente più libertà anche di puntare ai successi parziali, senza precludersi un buon posizionamento finale – Il piano è di fare solo il Giro, quindi sarò più concentrato. Quest’anno dopo la caduta (in occasione della tappa di Montalcino, ndr), nell’ultima settimana stavo già pensando al Tour. Il prossimo anno voglio essere concentrato al 100% sul Giro”.
Il suo miglior risultato nel primo grande giro della stagione è il decimo posto conquistato nel 2017 e nel 2018, senza che a questi piazzamenti siano mai seguiti dei miglioramenti; in molti si chiedono se per lui non sia, quindi, arrivato il momento di pensare più alle vittorie di tappa, come fece nel 2015, che alla classifica generale. Lo stesso corridore è consapevole dei suoi limiti.
“Per le grandi classiche, mi sento certamente in grado di vincerle – ha sottolineato infatti il ventinovenne – Per i Grandi Giri, deve ancora passare tanta acqua sotto i ponti. Ho bisogno di un po’ di tempo e forse il momento non arriverà mai. In questo momento non mi sento di dire che posso andare ad una corsa di tre settimane per vincerla, ma posso andare là provando ad essere in top 10 o forse in top 7 se tutto va bene“.
Anche se il programma di gare non è stato ancora del tutto svelato appare, quindi, chiaro che il secondo classificato alle Strade Bianche 2020 correrà meno al fianco del fenomeno sloveno: “Mi giocherò molto di più le mie carte il prossimo anno. Farò un po’ meno per Tadej e di più per me stesso, quindi avremo diversi preparatori”.
“Onestamente (e paradossalmente) per me è più stressante quando corro per qualcun altro – ha aggiunto – Pogacar è così forte che avrebbe potuto perdere il Tour solo per un nostro errore. E se lui avesse perso la corsa per una mia mancanza, sarebbe stata la delusione più grande della mia carriera”.
L’ex Cannondale non gradisce le critiche rivolte da molti giornalisti alla sua squadra, spesso considerata troppo debole per supportare il capitano: “Abbiamo molti corridori giovani, ma conosciamo il nostro livello. È un peccato che la stampa non creda in noi, ma fa comunque parte del lavoro. Eravamo fiduciosi perché conoscevamo la nostra forza. Sapevamo che Majka sarebbe potuto essere nei primi cinque se avesse corso per se stesso e ognuno aveva un compito”.
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