Team DSM, Romain Bardet: “Non ho mai avuto i numeri di adesso, ma non faccio risultati: questi giovani sono troppo forti”

Finora il 2023 di Romain Bardet non è stato entusiasmante. Dopo essere stato settimo nella classifica generale finale della Parigi-Nizza 2023, con due settimi posti come migliori risultati di giornata, il francese ha affrontato la Volta a Catalunya 2023, dove non è riuscito a tenere il passo dei migliori, risultando infine nell’elenco dei ritirati al termine dell’ultima tappa, quella dominata da Remco Evenepoel e Primož Roglič.

Il morale non è quindi dei migliori per il corridore del Team DSM, che ha messo nel mirino il Tour de France 2023, corsa in cui dovrà però vedersela con giovani fenomeni del calibro di Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard: “Sono onesto, in questo momento sono più forte che in passato – le parole del francese riportate da Rouleur –  I numeri delle mie prestazioni sono i migliori che io abbia mai avuto. Mi alleno anche di più, ma non sto ottenendo i risultati che ottenevo in passato”.

Passato che, per molti anni, è stato caratterizzato, almeno per quel che riguarda i Grandi giri, dal “ciclismo controllato” del Team Sky: “Quella squadra era superiore a tutte le altre, quindi pensare di poter vincere il Tour de France era considerabile una sorpresa. Ma all’epoca era piacevole competere con la Sky e magari finire sul podio di Parigi. Oggi è ancora più difficile. I corridori della nuova generazione sono semplicemente troppo forti”.

Il francese, secondo al Tour 2016 e terzo l’anno dopo, aveva già affrontato questo tema in passato e ora ribadisce il suo punto di vista: “È divertente, io ho 32 anni e non dovrei essere visto come vecchio, ma mi rendo conto di iniziare a essere considerato tale. Due anni fa uno di 32 anni non avrebbe mai dovuto affrontare questa conversazione, ma c’è una tale onda nuova di corridori che ora uno come me è vecchio. Il tempo passa e ne sono consapevole”.

Bardet la prende con serenità: “So che devo correre con più opportunismo – l’analisi del francese – A questo punto della mia carriera non devo dimostrare più nulla: amo ancora allenarmi e gareggiare e al momento mi sto divertendo più che in passato. Mi sento più rilassato e libero”.

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