Nessuno è immune. Una frase che in questo ultimo periodo abbiamo sentito tante volte e che si può applicare anche al ciclismo. Il presidente dell’UCI David Lappartient, infatti, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista della nuova ripartenza del World Tour dalle Strade Bianche, ha ammesso che qualsiasi corsa deve essere considerata a rischio, persino il Tour de France. Nel discorso di Lappartient, poi, sono rientrati anche i mondiali di Aigle – Martigny, confermati nella data originaria sin da subito con una mossa che non è piaciuta a tanti addetti ai lavori, e per i quali non è previsto un piano B in caso di cancellazione della corsa.
“Il nostro sport è ancora vivo: altri sport hanno cancellato tutto mentre noi abbiamo un calendario di corse – ha dichiarato con orgoglio – L’Italia meritava di avere la Strade Bianche come prima World Tour della stagione perché è stata la prima nazione a essere colpita dal virus e ha sofferto tanto. Ora la situazione in Italia è migliore che in altri paesi e si può lanciare un messaggio positivo. […] I Mondiali sono confermati, ma non c’è un piano B nel caso le cose peggiorassero in Svizzera. Sappiamo che il rischio esiste, ogni corsa è a rischio, anche il Tour de France”.
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