Ciclocross, modifiche in vista alla CDM. David Lappartient: “Se la cosa non funziona, vuol dire che ci sono delle cose da migliorare”

David Lappartient pronto a modifiche importanti nel ciclocross. In particolare il presidente UCI sembra voler trovare una soluzione per dare più importanza alla Coppa del Mondo, che in queste prime settimane della stagione sembra soffrire particolarmente la concorrenza delle altre competizioni storiche, in particolare il Superprestige. Riformata recentemente, la CDM della specialità si svolge ora su 14 settimane, correndosi ogni domenica, contro le nove fino alla stagione 2019-2020, ma questo progetto che vuole arrivare fino a 15 domeniche sembra soffrire nel momento in cui alcuni dei big della specialità hanno anche la necessità di riposarsi dalla stagione su strada, eventualità che fino a pochi anni fa non era neanche presa in considerazione visto che quasi nessuno degli specialisti delle ruote grasse aveva poi una importante attività su strada.

Attualmente invece i tre grandi nomi della disciplina sono invece anche fra i maggiori interpreti su strada, creando ovviamente per loro un inevitabile problema di intensità di calendario che possono risolvere solamente saltando parte della stagione invernale per riposarsi. È questo ovviamente il caso di Tom Pidcock, Wout Van Aert e Mathieu Van Der Poel, che lo scorso anno presero parte al massimo a metà degli eventi (6 il britannico, 5 il belga, 7 il neerlandese) e che quest’anno presumibilmente faranno qualcosa di simile (l’unico ad aver ufficializzato il proprio calendario è MVDP, che ha incluso sei manche).

Tra le preoccupazioni, ad esempio, anche il fatto che l’astro nascente Thibau Nys abbia scelto di non correre la terza manche quest’oggi, spiegando di volersi riposare dopo al delusione degli Europei, ma ieri abbia preso il via della terza manche di Superprestige a Niel. “Ha detto che era stanco, ma allora perché ieri ha corso – si interroga David Lappartient per DirectVélo – Se sei stanco non corri, per questo capisco che ci possano essere dei momenti di riposo in una stagione. Non voglio comunque puntare il dito contro di lui perché un corridore di cui il ciclocross ha bisogno, ma non è l’unico a mettere da parte la Coppa del Mondo. Se la cosa non funziona, vuol dire che ci sono delle cose da migliorare”.

Uno degli aspetti chiave è ovviamente il fatto che la competizione copra tutto l’arco della stagione di ciclocross, che tuttavia è inevitabilmente anche quella di scarico per alcuni corridori, ma forse è anche troppo lunga per gli specialisti, che inevitabilmente scelgono di sacrificare alcune prove. In particolare quelle per le quali serve una trasferta specifica, dispendiosa in termini di preparazione ed economici. Ad esempio a Waterloo, negli USA, c’erano solo i primi quattro della Top10 mondiale tra gli uomini e per la corsa in Val di Sole sono già annunciati alcuni forfait, come quello dell’attuale leader Lars van der Haar.

“Riguardo gli Stati Uniti, posso capirlo – commenta il presidente UCI – Spostarsi per una sola corsa può essere un problema. Dobbiamo creare una sequenza, magari con il Canada. Come in Val di Sole, allo stesso modo bisogna riuscire a creare una altra corsa in zona”. Ma, come detto, c’è anche il problema di chi sceglie di correre altri eventi a scapito della Coppa del Mondo, ed è soprattutto qui che si vuole intervenire in maniera drastica. “Se un corridore preferisce correre una prova nazionale durante le manche di Coppa del Mondo, non deve poter correre anche le manche successive e quindi neanche il Mondiale – ammonisce – La Coppa del Mondo non è una competizione alla quale si può partecipare secondo il proprio gusto. Ogni corridore deve fare la sua parte”.

E se anche l’aspetto economico non basta a far scegliere la competizione targata UCI rispetto alle altre (il premio finale è di 30.000 euro e a ogni manche il vincitore ne incassa 5.000), dal prossimo anno potrebbero arrivare novità. Il responsabile UCI del settore Peter Van den Abeele ha infatti spiegato recentemente a Sporza che ai prossimi mondiali si discuterà delle modifiche da implementare a partire dal prossimo anno. Tra queste, oltre a quelle ventilate dal dirigente transalpino, anche la possibilità di diminuire la durata totale della competizione, ma anche di attribuire un maggior numero di punti UCI alle prove di Coppa del Mondo, preziosi anche per il piazzamento in griglia alle competizioni internazionali.

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