Sky, Froome: “Potrei anche non vincere più il TDF, ma voglio correre ancora 5-6 stagioni e vedremo dove arriverò”

Chris Froome pronto a correre ancora a lungo. A 32 anni, il Keniano Bianco ha ormai raggiunto un’età in cui si potrebbe pensare ad una fase calante, ma ha ancora molti obiettivi da compiere ed è reduce da un doppio successo storico, che ne conferma chiaramente ancora la grandissima competitività. Il viale del tramonto non sembra dunque ancora cominciato per l’uomo simbolo della Sky, che annuncia di voler correre ancora a lungo.

La longevità nello sport, nel ciclismo in particolare, si è dimostrato fattore molto soggettivo, spesso anche in relazione con l’età in cui si è raggiunto il massimo livello. In questo dunque il britannico, esploso nel 2011 e il cui primo successo in un GT risale al 2013, sembra dunque avere ancora un po’ di tempo, come avevamo anche ricostruito potenzialmente analizzando il periodo d’oro dei grandi campioni delle corse a tappe, che lo vedeva potenzialmente vincere ancora sino al 2020.

Classe 1985, Froome tra tre anni avrà 35 anni e vincendo la Grande Boucle ne diventerebbe il più anziano vincitore praticamente degli ultimi cento anni, secondo al solo Firmin Lambot, che nel 1922 aveva 36 anni. Un obiettivo presumiblmente realistico, per un corridore che sta affrontando con successo due generazioni di ciclisti e potrebbe vederne ancora altri emergere. Un obiettivo dal quale non si esclude, con la possibilità peraltro di fare ancora meglio, superando così anche il belga.

Intervistato dalla Derniere Heure, a margine delle sue riflessioni riguardo le differenze d’epoca con il ciclismo d’altri tempi, con particolare riferimento a Eddy Merckx, infatti, il frullatore di Nairobi annuncia la sua intenzione di correre ancora a lungo, forse più di quanto ci si potesse aspettare. Rispondendo a chi gli chiede la possibilità di superare il record di cinque vittorie al Tour, Froome amplia il discorso, conscio delle difficoltà che ci vogliono, ma anche delle possibilità concrete di farcela.

Consapevole di dover ancora raggiungere i vari Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain, il Keniano Bianco risponde infatti in maniera pragmatica, pensando prima di tutto alla stagione che viene, ma non si esclude al ragionamento sul futuro. “Non corriamo troppo, prima di tutto li devo raggiungere – sorride – So quanto sia difficile salire sul gradino più alto del podio di Parigi. Potrei anche non raggiungere mai le cinque vittorie… Per il momento mi sono gustato ognuno dei successi ottenuti. La carriera di un corridore è così fragile… una caduta può far crollare le tue ambizioni nella frazione di un secondo. Vorrei continuare a correre per altre cinque o sei stagioni e a quel punto vedremo dove questo mi avrà portato“.

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