Sicurezza, Christian Prudhomme chiede l’introduzione del sistema di cartellini gialli e rossi: “I giovani non hanno l’esperienza necessaria in gruppo”

Christian Prudhomme auspica l’introduzione di un sistema con cartellini gialli e rossi per migliorare la sicurezza in gara. Rilanciata in questi giorni da Oliver Naesen, la proposta torna in auge dopo quanto successo al Giro dei Paesi Baschi, con una maxi-caduta che per molti è stata vista come risultato dei rischi eccessivi corsi dal gruppo. Secondo il corridore della Decathlon Ag2r La Mondiale, in questo modo, “gli uomini che superano il limite potrebbero essere puniti” e il direttore del Tour de France sembra essere favorevole a questa novità che potrebbe portare maggiore chiarezza.

L’unica cosa positiva che è emersa dalla pesante caduta al Giro dei Paesi Baschi è che si parla delle vere cause – sottolineava il numero uno della Grande Boucle a margine della presentazione della Parigi-Roubaix, come riporta Het Nieuwsblad – Ci abbiamo già pensato molto attentamente e bisogna continuare a pensare a come proteggere meglio i corridori. In generale, la velocità dei corridori è troppo elevata. I nuovi talenti che si affacciano al ciclismo sono sempre più giovani, ma non hanno gli anni di esperienza nel gruppo e l’abitudine a rispettare le regole. Il sistema dei cartellini gialli e rossi è al vaglio e il mondo del ciclismo è pronto per questo. Per me è chiaro che quella pesante caduta ne ha solo accelerato l’introduzione”.

Secondo Prudhomme, bisogna inoltre trovare nuove soluzioni per contrastare l’aumento della velocità, ad esempio rivedendo anche l’abbigliamento dei corridori. “Se si osservano le cadute di Wout van Aert, Jonas Vingegaard e Steff Cras, si nota che questi corridori hanno la schiena completamente scoperta – sottolinea – La maglia non è in grado di proteggere il corpo del corridore. Molte cose nel ciclismo si sono già evolute in modo positivo, ma questo può chiaramente migliorare ancora”.

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