Red Bull-Bora-hansgrohe, lo storico allenatore di Roglič racconta il suo rapporto con lo sloveno: “Lavoriamo insieme da 10 anni, tra di noi c’è profonda fiducia e rispetto”

Marc Lamberts, storico allenatore di Primož Roglič, racconta il suo rapporto con il campione sloveno. Sono passati ormai 10 anni da quando un allora 25enne Primoz Roglic fece il grande salto nel WorldTour, lasciando l’Adria Mobil per firmare con la LottoNL-Jumbo, oggi conosciuta come Visma|Lease a Bike. In queste 10 stagioni, il nativo di Trbovlje ha conquistato cinque grandi giri, innumerevoli brevi corse a tappe e anche una Liegi-Bastogne-Liegi, trasformandosi in uno dei corridori più vincenti del decennio e anche della storia del ciclismo. Tra cambi di staff e di squadra, però, il classe 1989 ha sempre avuto una sola costante al suo fianco, il suo allenatore Marc Lamberts che, in una lunga intervista a Wielerflits, racconta i segreti del suo rapporto con Roglic, nato sin dal primo allenamento ormai nel lontano 2015.

“Il nostro ds Frans Maassen era stato consigliato da un ex allenatore sloveno di Roglič, che gli aveva detto che Primož aveva molto potenziale. Il nostro rapporto nasce poi al primo training camp: durante un test su strada, dove dopo alcuni blocchi in salita devi andare a tutta fino alla vetta, Roglič era riuscito a salire insieme ad un corridore come Robert Gesink. Siamo rimasti tutti sorpresi che il ragazzino arrivato dalla squadra Continental riuscisse a comportarsi così bene. Da quel momento abbiamo iniziato a lavorare insieme ed è nato un rapporto che è poi solo cresciuto negli anni successivi. Il legame si crea soprattutto attraverso le sconfitte, attraverso tutta la ‘merda’ che abbiamo attraversato. Ripenso a quando abbiamo dovuto ricominciare a costruire tutto dopo le cadute, o dopo quel Tour de France perso nella cronometro all’ultimo giorno. Queste sono cose che creano un legame importante e oggi tra di noi c’è profonda fiducia e profondo rispetto“.

Il belga ripercorre poi le tappe che hanno portato Roglič a trasformarsi da un corridore “comparabile a Julian Alaphilippe” ad un fuoriclasse da classifiche generali: “Quando la Visma ha deciso che voleva provare a vincere un grande giro abbiamo creato un piano con Primož. Lui aveva tanto potenziale, un VO2-Max molto alto ma una soglia aerobica, elemento fondamentale per gli uomini di classifica, non così eccezionale. Nel corso degli anni abbiamo lavorato insieme passo dopo passo per migliorare questo aspetto attraverso gli allenamenti di durata. Abbiamo sempre prestato attenzione a questo aspetto, e i suoi valori sono migliorati anno dopo anno. Quello che lui era abituato a fare era semplicemente seguire e poi, se fosse riuscito a rimanere con i migliori, avrebbe vinto con la volata negli ultimi 500 metri. Ma le corse sono diverse, e se lui fosse rimasto lo stesso di cinque anni fa oggi probabilmente non riuscirebbe neanche ad entrare nei primi cinque in un grande giro”.

Per l’esperto allenatore belga, però, ora si sta avvicinando il momento di concludere la carriera, che nei suoi piani terminerà nello stesso momento di quella di Roglič dopo oltre dieci anni di collaborazione. “Ho allenato solo Wout Van Aert più a lungo di Primož – conclude Lamberts, che nel 2023 ha deciso di interrompere la sua collaborazione con il nativo di Herentals per seguire Roglic in Red Bull – Ma ho sempre detto che vorrei concludere la mia carriera insieme a Primož, cosa che non avrei potuto fare con Wout che è qualche anno più giovane. Ero pronto per una nuova sfida dopo tanti anni alla Visma, e con Primož ho avuto una grande occasione di terminare la carriera insieme a lui alla Red Bull. Questo è ancora il mio piano, o almeno lo sarebbe se dipendesse da me. Però ho già detto a Primož – spiega ridendo il belga – che se dovesse decidere di prolungare per un’altra stagione la mia unica soluzione sarebbe quella di ucciderlo”.

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