Parigi-Nizza 2022, sospiro di sollievo per Primoz Roglic: “Non è stata la mia giornata migliore, ma abbiamo centrato l’obiettivo”

Primoz Roglic scaccia un incubo nel conquistare la Parigi – Nizza 2022. Dopo la beffa dello scorso anno, quest’anno lo scenario sembrava potersi ripetere, con alcune immagini che rimandavano anche alla cocente delusione del Tour de France 2020, ma alla fine è lui ad aggiudicarsi la Corsa del Sole davanti a Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), vincitore dell’ultima tappa e autore dell’attacco che tanto ha spaventato lo sloveno, e Daniel Martinez (Ineos Grenadiers). Ad evitargli di naufragare oggi la grandissima prestazione di Wout Van Aert, che dopo averlo scortato a lungo fino all’ultima salita, è riuscito a rientrare sul capitano della Jumbo – Visma per scortarlo sino al traguardo, limitando i danni in salita e sfiorando la rimonta poi nella discesa verso Nizza.

“Vincere non è mai facile – commenta ai nostri microfoni dopo aver ricevuto l’ultima Maglia Gialla – Le cose non sono andate benissimo alla fine, ma sono decisamente più felice rispetto all’anno scorso (ride, ndr). Non è stata la mia giornata migliore, ma la squadra è stata fortissima, mezzi uomini e mezze moto. Wout può fare davvero tutto e sono felicissimo di averlo con me, è straordinario. Difficile dire come sarebbe andata senza di lui. Ma tutti in squadra danno sempre il loro contributo, ognuno è parte di questa vittoria, con anche gli allenatori e direttori sportivi”.

Inevitabile il paragone con quanto successo dodici mesi fa: “Ho sofferto molto oggi, ma rispetto a come è andata l’anno scorso è molto diversa. Anche lo scorso anno ho lottato fino alla fine, ma oggi è ovviamente molto meglio. Sono felice e sollevato di come è andata”. Un commento anche sul finale in cui ha cercato di restituire il favore al compagno: “Nel finale ho cercato di aiutare Wout per rientrare su Yates, ma ovviamente non avevo più molte energie. Ci siamo avvicinati moltissimo, ma non è andata. Comunque siamo riusciti a conquistare l’obiettivo più importante per il quale eravamo venuti qui”.

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