NTT Pro Cycling, Bjarne Riis: “Sono sempre lo stesso, ho sempre la stessa filosofia e gli stessi valori”

Dichiarazioni ambigue di Bjarne Riis, o quantomeno fraintendibili. Poco felici insomma. Da poco rientrato nel grande ciclismo maschile (fino allo scorso anno era comunque ai vertici dei ciclismo femminile visto che la sua Virtu ha conquistato, grazie a Marta Bastianelli, il Giro delle Fiandre), il discusso dirigente danese si è espresso in maniera alquanto infelice a margine del Tour Down Under riguardo le critiche ricevute. Reoconfesso e per questo inizialmente privato del Tour de France 1996, poi riassegnatogli, l’attuale team manager della NTT Pro Cycling, ha un passato di doping ed è da tempo al centro di molte controversie proprio per il suo ruolo attivo nel ciclismo, prima con la CSC, poi con la Saxo Bank e infine con la Tinkoff, prima di qualche anno di pausa (ad alti livelli fra gli uomini) fino al ritorno di queste settimane con la compagine sudafricana (che ormai delle sue origine africane ha sempre meno, pur mantenendo alto il messaggio sociale della Qhubeka).

Nessuna regola dell’UCI gli vieta di essere dirigente di squadre ciclistiche e la sua licenza è valida come quella di altri suoi colleghi in situazioni che possono essere considerate simili, ma quello che in molti sottolineano è quella che il direttore dell’agenzia antidoping danese, Michael Ask, ha definito per EsktraBladet, come una mancanza di credibilità e moralità nel dirigere una squadra ciclistica”. Una critica forte alla quale risponde, per cyclingnews, con una strana scelta di parole: “Sono sempre lo stesso, ho sempre la stessa filosofia e gli stessi valori. Non vedo perché questo dovrebbe cambiare”.

Non proprio una espressione felice pensando al suo passato. Meglio quando dice “forse le persone dovrebbero conoscermi meglio prima di esprimere certe opinioni”, ma la frase precedente di certo lascia qualche perplessità. E se sta davvero pensando ad invitare coloro che lo criticano “a bere un caffè per spiegare come faccio le cose”, sarebbe bello fosse possibile per mandare un segnale di trasparenza che, in certi casi ancora di più, dovrebbe confermarsi come la base di ogni attività.

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