Lidl-Trek, Dario Cataldo verso il 2024: “Ho ancora un po’ di problemi dovuti alla caduta, ma la mia sfida era tornare in gara e l’ho fatto prima del previsto”
Una tremenda caduta, il percorso riabilitativo e il ritorno alle gare. Per i ciclisti professionisti è quasi una consuetudine, ma nel caso di Dario Cataldo il tragitto è stato più complicato, soprattutto perché l’incidente che lo ha coinvolto nella prima tappa della Volta a Catalunya 2023 gli ha lasciato un carico di conseguenze fisiche davvero pesanti. L’abruzzese, comunque, non si è arreso ed è tornato in sella quasi a tempo di record, riattaccando un numero sulla schiena a 6 mesi esatti dall’incidente, nell’occasione della Classica di Amburgo dello scorso agosto. E ora, a 38 anni, guarda ancora al futuro, che lo vedrà, nel 2024, confermato nell’organico della Lidl-Trek.
“Mi è stato consigliato di allungare i tempi di recupero e di aspettare il 2024 per tornare in gara – le parole di Cataldo raccolte da Marca – Ma si sa che gli atleti sono un po’ testardi. La mia sfida era riprendere a correre e l’ho fatto il prima possibile. Probabilmente ho affrettato un po’ i tempi, ma per me era importante riuscirci. Se mi guardo indietro, e a volte capita quando vedo le foto dei momenti in cui ero in ospedale, mi rendo conto che siano stati momenti complicati. Al momento ho ancora qualche problema dovuto alla caduta e non sono al cento per cento. Ma il fatto di poter vivere una vita normale e di poter gareggiare è quasi un regalo per me“.
Il corridore di Lanciano sarà quindi parte effettiva di una Lidl-Trek che ha tante ambizioni per il 2024: “Loro vogliono essere i numeri uno, in un futuro non troppo lontano. È un progetto entusiasmante e io ho la fortuna di farne parte. Non è facile restare in una squadra che sta crescendo in questo modo, devi dimostrare tanto per riuscire a farne parte. C’erano infatti colleghi che Luca Guercilena (il direttore generale della formazione WorldTour di licenza statunitense – ndr) avrebbe voluto tenere, ma le ambizioni della squadra ti spingono a dover fare qualche cambiamento”.
Cataldo sta per entrare quindi nella sua 18esima stagione da professionista. Come vede l’evoluzione del suo sport: “Il ciclismo ha vissuto diversi periodo in cui alcune squadre hanno portato innovazioni importanti – le parole dell’abruzzese – E queste hanno poi costretto le altre squadre ad adattarsi per poter competere. Adesso c’è la Jumbo-Visma, che sta facendo le cose molto bene e che lo sta facendo di anno; non è certo una cosa esplosa nel 2023. Hanno cura di tutti i dettagli per migliorare la forma e si stanno avvicinando a una perfezione che potrebbe essere difficile da mantenere. A oggi, la vita di un atleta diventa molto complicata e logorante se non hai la testa che serve. Devi essere mentalmente molto forte per fare tutto quello che viene richiesto in maniera rigorosa”.
Quindi i campioni di oggi si ritireranno prima? “Dipende dalle caratteristiche. Uno come Peter Sagan faceva dall’esplosività il suo punto forte, ma con l’età questa tende a diminuire e per corridori con queste qualità è normale vedere che gli altri, più giovani, abbiano più brio. Poi, è difficile rimanere fra i migliori, perché ora il livello del gruppo si è alzato parecchio e se uno scende un po’, si vede subito. Prima, magari, con l’esperienza potevi rimanere ad alto livello più a lungo”.
La situazione del ciclismo italiano secondo Cataldo? “Noi siamo orgoglioso di aver fatto la storia di questo sport – le sue parole – Prima era tutto concentrato fra Italia, Spagna, Francia, Belgio e poco altro, ma ora le altre Nazioni stanno crescendo molto e per noi rimanere un po’ ai margini è doloroso. Ma è anche vero che oggi ogni risultato ha un prestigio maggiore rispetto a prima. Poi, ci sono i cambi di generazioni e credo che arriveranno corridori forti, come è successo in Spagna con Carlos Rodríguez. Il nuovo Nibali? Prima o poi arriverà”.
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