Jumbo-Visma, Steven Kruijswijk: “Se voglio correre per me stesso, devo andare in una squadra che pensa possa finire in top-5 al Tour”

Steven Kruijswijk solleva qualche dubbio sulla sua permanenza alla Jumbo-Visma dopo il 2023. Nel corso del podcast Live Slow, Ride Fast, lo scalatore neerlandese ha ammesso di trovarsi bene nella squadra giallo-nera, ma, come già accaduto negli scorsi mesi, ha dichiarato altresì di sentirsi ancora in grado di lottare per un risultato nei Grandi Giri. In cerca di maggiore spazio in una formazione che conta tra le sue fila capitani come Jonas Vingegaard e Primoz Roglic e in scadenza di contratto alla fine di quest’anno, il classe 1987 potrebbe quindi decidere di cambiare aria al termine della stagione, anche se per ora preferisce non scoprire le proprie carte.

“Se voglio correre per me stesso, devo andare in una squadra che ancora pensa che sia importante che tu finisca tra i primi cinque al Tour de France – le parole di Kruijswijk, riportate da Wieler RevuePenso di poterlo ancora fare, ma le ambizioni sono molto più alte alla Jumbo-Visma“.

Io vorrei anche tornare al Giro“, ha proseguito il 35enne, che invece parteciperà con buona probabilità al Tour con un ruolo di supporto a Vingegaard: “Non correrò più il Tour come leader assoluto, certamente non per questa squadra. So di cosa sono ancora capace, ma la Jumbo-Visma ha talenti come Primoz e Jonas che possono vincere. Se sono al top della forma e posso concentrarmi completamente su me stesso, penso che un podio al Giro o alla Vuelta sia ancora possibile. La domanda è se anche la squadra ha questa ambizione”.

Pur non esponendosi, il neerlandese riflette dunque sul suo futuro nel team, anche perché la sua intenzione è quella di correre ancora per diversi anni: “Questa squadra è molto professionale e la domanda è se posso lavorare in un altro modo. Ora ho 35 anni e sono molto contento della squadra. È un bel gruppo e in questo senso mi piace correre come ho fatto nell’ultimo Tour de France. In ogni caso, voglio continuare al livello dello scorso anno. L’idea di firmare per altri due anni e poi smettere non esiste, no“.

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