Israel-Premier Tech, Chris Froome: “Come un neoprofessionista dopo l’incidente, ma amo questo sport e sogno ancora il quinto Tour de France”

Chris Froome continua a crederci. Il britannico, 37 anni, in carriera ha vinto quattro Tour de France, un Giro d’Italia e due Vuelta a España, ma gli ultimi anni della sua carriera sono stati funestati dal tremendo incidente accusato nel 2019. Froome, all’epoca in maglia Ineos, ha riportato una lunghissima serie di fratture e inizialmente c’erano anche dubbi sul fatto che potesse tornare in sella. Il primo obiettivo, quello di riprendere a gareggiare, è stato raggiunto, ma tre anni più tardi il britannico si è dimostrato ancora lontano da quelle che erano le sue potenzialità pre-caduta.

Lui, però, non molla: “Il quinto Tour de France? Il sogno c’è sempre – le parole di Froome raccolte da CyclingNews – Ma so che devo compiere altri passi prima che questo diventi per me una materia attuale. Prima di pensare alla classifica di un Grande giro, devo passare da obiettivi più piccoli, come le corse di una settimana. Ma più di tutto, dovrò riuscire a trascorrere un periodo di allenamento, e gare, senza avere malattie o infortuni. Se riuscirò in questo, le mie speranze di tornare ad alto livello potranno aumentare”.

Froome, che ha chiuso la sua seconda stagione con la maglia della Israel-Premier Tech, che indosserà anche nel 2023 nonostante la retrocessione a squadra Professional, ripercorre il suo 2022: “L’obiettivo principale era arrivare alla Vuelta al meglio della condizione, utilizzando il Tour de France come trampolino. Le cose stavano iniziando ad andar bene e mi sentivo come se fossi sulla traiettoria giusta. Poi, però, è arrivato il Covid: essendo asmatico, mi ha causato parecchi problemi. Così, il resto della stagione è stato abbastanza anonimo”.

I lati positivi però non mancano: “Questa è stata la prima annata in cui non ho avuto problemi riconducibili alla caduta del 2019. Non ho più avuto inconvenienti che mi hanno frenato, quindi punto a riprendere, nel 2023, da dove ero arrivato prima del Covid. Io voglio continuare ad allenarmi e a sognare. Amo genuinamente questo sport, amo dedicarmi all’allenamento e a cercare di tirar fuori il meglio da me stesso. Dalla caduta del 2019, è stato come essere un neo-professionista. Non sono stati anni facili, ho dovuto superare tante sfide. Ma la motivazione e la volontà ancora non mi mancano. Voglio allenarmi duramente, proprio come facevo prima. In più, spero che le esperienze accumulate possano aiutarmi a tornare a quel livello”.

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