Groupama-FDJ, Thibaut Pinot vede la luce in fondo al tunnel: “Il Giro di Svizzera mi darà molte risposte”

Thibaut Pinot torna a sorridere dopo il Tour of the Alps 2022. Era dal 2019 che il corridore transalpino non tagliava il traguardo di una corsa a braccia alzate ed è tornato a farlo proprio nel giorno di Michele Scarponi, lo scorso 22 Aprile. Il portacolori della Groupama – FDJ era stato vittima di un infortunio durante la prima tappa del Tour de France 2020 e da quel momento non è stato più in grado di sollevarsi. Succede spesso ai corridori di entrare in un momento buio, ma Pinot sembrava non essere più in grado di riprendersi. Invece l’arrivo della quinta tappa del Tour of the Alps ha sorriso al corridore francese, che si è aggiudicato, oltre alla tappa, anche la classifica degli sprint intermedi, dimostra. Così lo scalatore ora può guardare con fiducia al suo prossimo appuntamento, il Giro di Svizzera che si terrà dal 12 al 19 Giugno.

“È stato molto difficile mentalmente, e lungo, soprattutto perché non si vedeva la fine del tunnel – ha dichiarato lo stesso Pinot in un’intervista ad AFP – Sappiamo la data della caduta, ma non sappiamo mai quando si guarisce. Il punto finale, l’uscita dal tunnel, è stata la vittoria al Tour of the Alps”.

Considerato agli inizi della sua carriera uno degli astri nascenti del ciclismo francese, anche in virtù del suo terzo posto alla Grande Boucle nel 2014, il 31enne ha vissuto una carriera difficile, segnata da molte cadute e infortuni. Evoluzione che lo ha segnato e che lo segna ancora riguardo le sue aspettative per la Grande Boucle: “Una vittoria al Tour è sempre bella. Non ho mai vinto la maglia di miglior scalatore. Sognavo questa maglia da quando ero bambino. Non sono le montagne a spaventarmi, ho ancora molta apprensione dovuta alla caduta. Devi essere attento. Non sono ancora mentalmente pronto a combattere per tre settimane. Non voglio rivivere quello che ho passato, così sto prendendo ancora meno rischi di prima. Ci saranno delle barriere da rimuovere da qui all’inizio del tour”.

Proprio per le sue ambizioni diventa fondamentale la corsa elvetica, nella quale potrà mettersi alla prova da più punti di vista. “Il Giro di Svizzera mi darà molte risposte – confessa il corridore francese – Fisicamente mi aspettavo alcuni segnali dal Tour of the Alps e dal Giro di Romandia, e li ho avuti. Resta da vedere se sarò in grado di trovare il mio posto in testa al gruppo e combattere spalla a spalla con gli altri”.

Alla luce di quanto affermato, Pinot sembra essere consapevole di alcuni limiti che si trascina dall’infortunio. Ma nonostante i contendenti siano molti, su tutti lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e il suo connazionale Primož Roglič (Jumbo-Visma), il francese sa che al Tour possono succedere tante cose e la situazione può cambiare drasticamente. Non solo i due fenomeni sloveni, vincitori di due Tour (Pogačar) e tre Vuelta (Roglič), ma anche Richerd Carapaz (Ineos Grenadiers), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Romain Bardet (Team DSM), che si è ritirato dal Giro d’Italia 2022 poche ore fa dopo un buon inizio, si daranno battaglia per i posti più prestigiosi della classifica generale.

”Abbiamo visto l’anno scorso Roglič cadere, nel 2014 anche Chris Froome è caduto – ha sottolineato il corridore transalpino – Questo è ciò che è abbastanza complicato da gestire durante il Tour. Hai più possibilità di cadere nella prima settimana rispetto al Giro o alla Vuelta. Pogačar e Roglič sono quasi al 100% imbattibili e senza problemi. Ma c’è ancora un posto sul podio ed è alla portata di molti”.

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